Alla frontiera solo tanta gustosa e imprevedibile contaminazione. Il jazz incontra l’elettronica e assieme fanno bisboccia con quel modo trap e rap di pensare alla narrazione, tra sfoghi metropolitani e un sax che avvolge di eleganza e di trasgressione. Sono i Fat Honey e questo lavoro dal titolo “Grasso che cola” sfoggia un giallo acceso, tra la dolcezza del miele e le eccentriche trovate shocking già dall’immagine che ci regalano, figuriamoci nel suono. Adolescenti mai cresciuti o forse molto più che adulti nel saper prendere la vita con scanzonata leggerezza e ironia dissacrante alla base. Il tutto in un suono principalmente live che sembra essere una prosecuzione moderna di quel filone che il buon Davis aveva ampiamente sdoganato. Anche se, a detta loro, le radici sono altre…

 

 

Disco impegnativo, arrangiamenti davvero in bilico tra jazz e futuro. Quanto spazio ha l’improvvisazione?

Grazie! L’improvvisazione conta molto per quanto riguarda il sassofono e, in generale, la fase compositiva, poi tendiamo a strutturare il tutto. Abbiamo studiato il jazz, è la nostra formazione “scolastica”, almeno per qualcuno di noi, e ci piace lasciare un margine di imprevisto, di – appunto – improvvisazione in quello che facciamo.

E che tipo di jazz entra dentro questa produzione?

Quello più contaminato dal funk e dal soul, e quello che sta in un certo tipo di musica hip-hop. Parlando di “jazz” ci piace Chris Potter, Dave Holland, Thelonious Monk…

La voce è anche protagonista di un bel lavoro di mix o sbaglio? Perché questa dimensione “megafonica”?

È una scelta del sapiente Poddighe Studio, a cui ci siamo rivolti per questa prima nostra produzione.

E il funk anni ’80 ha anche un ruolo soprattutto nei suoni di basso o sbaglio?

Questo perché il funk scorre potente in Mr. B. Un riferimento, fra i tanti, è Bootsy e la P-Funk.

Il gioco nelle liriche, prendersi gioco del sistema, dei modi di dire… prendersi gioco è un punto centrale?

Se ci fossimo presi troppo sul serio non saremmo arrivati fino a qui. Scherzi a parte, Gnocchi e Teocoli.