BEN RATLIFF | Come si ascolta il jazz. Conversazioni con Wayne Shorter, Pat Metheny, Sonny Rollins, Ornette Colema

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Ben Ratliff
Come si ascolta il jazz. Conversazioni con Wayne Shorter, Pat Metheny, Sonny Rollins, Ornette Colema
Minimum Fax
2010

Qual è il miglior modo per evitare che un’intervista ad un musicista si trasformi in qualcosa di banale? Questo si è chiesto il critico musicale Ben Ratliff e la risposta l’ha data nel libro “Come si ascolta il jazz”, edito in Italia dalla Minimum Fax. Quindici incontri con quindici jazzisti contemporanei lasciando che parlino di musica, perchè per capire un musicista bisogna farlo parlare nel suo stesso linguaggio.


Ratcliff ha fatto scegliere agli intervistati alcuni brani e con loro, nella comodità della proprie case, magari tra un impegno domestico e l’altro, li ha ascoltati e commentati.


Ecco Wayne Shorter optare per una sinfonia di Ralph Vaughan, mentre Pat Metheny vuole sentire Sonny Rollins e Johann Sebastian Bach, oppure Sonny Rollins vuole parlare di Coleman Hawkins, Billie Holiday, Charlie Parker e Lester Young. Andrew Hill mette i cd di Earl Hines e Dave Brubeck; Ornette Coleman porta il suo interesse sulla musica asiatica e su quella ebraica; Maria Schneider vuole ascoltare Miles Davis, Gil Evans e anche Maurice Ravel, mentre Bob Brookmeyer propone l’orchestra di Count Basie, ma anche di Witold Lutoslawki, e Bebo Valdes vuole ascoltare sia Sergej Rachmaninov che Art Tatum.


Ratcliff per ogni intervistato ha delineato il background lasciando poco spazio a una parte che invece poteva suscitare interesse: far analizzare dei brani ad altri musicisti per capire che cosa aveva catturato la loro attenzione. Inoltre il titolo in italiano “Come si ascolta il jazz”  (il titolo originale è “The jazz ear. Conversation over music”) può risultare fuorviante lasciando presupporre ben altro. Il risultato è un libro di poco più di duecento pagine dove nessuna intervista riesce a sviscerare in modo critico i brani ascoltati e nel quale si lascia più spazio alla parte umana dei musicisti; così chi non conosce gli artisti intervistati imparerà sicuramente qualcosa di nuovo, ma chi ha già nozioni in merito su questi grandi della musica non aggiungerà altro alle sue conoscenze.