“Pensaci” è un brano dedicato ad un amore passato, che sotto il calore delle feste si fa sentire come un regalo indesiderato sotto l’albero della malinconia. Questa nuova uscita dà lo start allo stile melodico di Daut ancora in esplorazione.
“Per una persona, ma per le persone.” Daut
Potrebbe sembrare una domanda banale e magari lo è: “Dove sta andando la musica? E dove sta andando la tua di musica?
Non così banale in realtà. Penso che la musica oggi si modifichi di virgola in virgola, con un moto lento ma scandito. Si prende un sottogenere e gli si danno mille sfaccettature, si uniscono generi diversi per creare un suono nuovo, ma tutto parte da un qualcosa di già esistente e già sentito. Questo non è un male, dopotutto anch’io mi trovo a sperimentare in questo modo, però la musica oggi ha bisogno di una batosta, un cambio di direzione, una rivoluzione che desti l’interesse di tutti.
Parlando del mio, credo che il passare del tempo mi porterà a spostarmi su generi sempre più melodici, ma comunque accompagnati dai miei istinti rap e hip hop originali.
Ad avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la tua musica, chi sceglieresti? E perché?
Marracash. Sono stato trasportato molto dai suoi ultimi progetti più discorsivi e concettuali. Abbiamo dei flussi di pensiero simili, infatti calcare il palco insieme penso che mi farebbe provare un agio musicale perfetto.
Quali sono i tuoi piani più immediati?
Prima di tutto fare molti live e far sentire degli estratti del mio nuovo progetto. Ho bisogno di un feedback prima del feedback per uscire al meglio. Voglio anche collaborare con molti artisti della mia zona e non solo.
Quanto è importante per te internet nell’ambito musicale? Si rimpiange il passato in cui i social e selfie erano solo utopia o, meglio, proiettarsi verso il futuro abbracciando le nuove, seppur fredde, forme di comunicazione?
Non sono una persona molto social, ma devo ammettere che oggi giorno queste forme di comunicazione sono essenziali. Non nego di far fatica a stare al passo coi cambiamenti improvvisi delle tendenze, però questo è il “game” di oggi. Bisogna trovare il modo di dar valore alla propria musica dal vivo e in live, non c’è scorciatoia!
C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti?
Non molto tempo fa avrei detto di sì, però qualcosa è cambiato. In passato ascoltavo per lo più musica rap e trap italiana/americana ma, nonostante ciò, le melodie che andavo a comporre poi su foglio risultavano di tutt’altra chiave. Penso che questo sia stato dettato dalle mie, anche se non principali, influenze melodiche italiane come Laura Pausini e Tiziano Ferro. Da circa un anno ho iniziato a prendere lezioni di canto e ciò, oltre a migliorare le mie abilità canore, mi ha portato ad ascoltare generi e artisti che ora mi sono di ispirazione e insegnamento.
Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?
Ringrazio il mio team per aver creduto in me fin dall’inizio e tutti gli amici e familiari che mi hanno supportato dal vivo e sui profili. Per tutti voi: “Love”!