musica italiana Archivi - Sound Contest https://www.soundcontest.com/tag/musica-italiana/ Musica e altri linguaggi Wed, 10 Apr 2024 16:47:15 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.1 Alek canta il “Buio” della sua generazione https://www.soundcontest.com/alek-canta-il-buio-della-sua-generazione/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=alek-canta-il-buio-della-sua-generazione Wed, 10 Apr 2024 16:47:15 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=64657 “Buio”, il nuovo singolo di Alek per Gorilla Records con distribuzione Believe, è disponibile su tutte le piattaforme digitali. “Buio” è una ballad caratterizzata da un senso di intimità e delicatezza. Nel testo, la cantautrice, non ancora ventenne, parla della paura generazionale del futuro e di un’incertezza cronica che, soprattutto di questi tempi, coinvolge le […]

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“Buio”, il nuovo singolo di Alek per Gorilla Records con distribuzione Believe, è disponibile su tutte le piattaforme digitali.

“Buio” è una ballad caratterizzata da un senso di intimità e delicatezza. Nel testo, la cantautrice, non ancora ventenne, parla della paura generazionale del futuro e di un’incertezza cronica che, soprattutto di questi tempi, coinvolge le persone di ogni età.

Con questo nuovo brano, in pratica, Alek prova a sconfiggere questo “buio” attraverso la musica, nella speranza che diventi un faro per lei e, magari, anche per altre persone che, come lei, si sentono smarrite.

“Se mi guardo le spalle, il futuro mi corre dietro” dice Alek nel testo che scorre sulla musica di Den, producer con cui la giovane artista ha già collaborato varie volte.

ALEK: LA BIO

Alek è una cantautrice vicentina classe 2005. La musica è sempre stata una sua passione e, dall’età di 14 anni, quando le è stata regalata la prima chitarra, ha iniziato a comporre e scrivere, scoprendo così un mezzo ideale per esprimersi che funziona anche da valvola di sfogo.

L’inizio del 2022 ha segnato il suo esordio ufficiale nel mondo della discografia: il singolo “X4”, che già nella primissima versione acustica aveva riscosso grande interesse sui social network con centinaia di migliaia di interazioni, ha ottenuto ottimi riscontri di streaming e su TikTok.

Nel corso dell’anno, poi, ha pubblicato altri tre brani: “Bambola Voodoo”, “Matita” e “Stupido Cielo” in collaborazione con Caleydo. Nel 2023 ha pubblicato i singoli “Toglimi (strati d’odio)”, “Zattera”, “Grande”, ha collaborato con Nashley in “Il meglio di me” e con il brano “Solitudine” è arrivata tra i finalisti di Area Sanremo 2023. Ha iniziato il 2024 pubblicando “Fantasmi”.

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Fiori di Cadillac: “Largo Barbuti” esorta a reagire alla musica https://www.soundcontest.com/fiori-di-cadillac-largo-barbuti-esorta-a-reagire-alla-musica/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=fiori-di-cadillac-largo-barbuti-esorta-a-reagire-alla-musica Wed, 10 Apr 2024 16:46:49 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=64654 “Largo Barbuti”, il nuovo singolo dei Fiori di Cadillac per Boc Music Group con distribuzione Altafonte, è disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali. Il brano, insieme ai singoli che dalla fine del 2023 lo hanno preceduto – tutti con la produzione musicale di Frank Sativa – farà parte di un album di prossima […]

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“Largo Barbuti”, il nuovo singolo dei Fiori di Cadillac per Boc Music Group con distribuzione Altafonte, è disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali.

Il brano, insieme ai singoli che dalla fine del 2023 lo hanno preceduto – tutti con la produzione musicale di Frank Sativa – farà parte di un album di prossima uscita.

Il duo salernitano composto da Luigi Salvio e Valerio Vicinanza ha preso spunto da un luogo pubblico della propria città per immaginare una situazione in cui c’è di mezzo la musica e soprattutto la reazione del pubblico a questa:

Largo Barbuti – spiegano i due – racconta un dialogo tra due amici in cui l’uno, pur comprendendone le ragioni, esorta l’altro a non lasciarsi andare, a non esagerare, a non prendersela con il mondo intorno, anche se ingiusto.

Il titolo del brano prende ispirazione da Largo Barbuti, una piazza di Salerno, e abbiamo immaginato che lì una sera, durante un concerto di artisti stranieri, uno di questi due amici si ribella all’apatia dei presenti, al disinteresse e all’indifferenza del pubblico di fronte all’evidente bellezza della musica e dei musicisti sul palco.

Esagerando, inveendo contro tutti, urlando la rabbia soffocata e inespressa, i due vengono allontanati. Nel testo ci si chiede fino a che punto sia giusto ribellarsi; o se forse sia più opportuno stare zitti, accettare gli ingranaggi ormai rodati di una società assopita e di una cultura destinata al totale appiattimento. Ci si chiede se infine sia davvero possibile questa vita animale, se sia giusto amarsi per poi buttarsi via…”.

FIORI DI CADILLAC: LA BIO

I FIORI DI CADILLAC nascono nel 2010 a Salerno come trio ma attualmente sono un duo composto da Luigi Salvio (1986) e Valerio Vicinanza (1988).

Il nome d’arte è ispirato a Cadillac Sur Garonne, un paesino francese dove, durante il regime filo-nazista di Vichy, sono state sepolte più di quattromila persone ritenute “diverse”, pazzi per alcuni, fiori rari per la band che a loro, come a tutte le persone che custodiscono preziose diversità, dedica il proprio nome.

La musica dei Fiori di Cadillac è prodotta attraverso un pianoforte, suoni sintetizzati, una chitarra e una batteria. Sul finire del 2013 il gruppo pubblica l’album d’esordio, “Cartoline”, al quale segue un lungo tour in club e festival nazionali.

Nel 2017 comincia il lavoro di stesura del nuovo album insieme a Giulio Ragno Favero. Al disco, composto da 9 tracce, collabora anche Andrea Suriani che affianca Favero nella produzione e nel missaggio. In questo periodo i Fiori di Cadillac firmano per INRI che, nei primi mesi del 2020, pubblica il loro secondo album, “Fuori dalla storia”.

Archiviato presto il disco a causa dell’emergenza Covid, il duo, dopo un periodo di pausa, inizia a produrre nuovi brani sotto la direzione artistica di Frank Sativa e si rifà vivo ufficialmente nel 2023 per poi pubblicare nuova musica con continuità nel 2024.

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Raffaella Zago: “Love Letters” è un album di black music dal respiro internazionale https://www.soundcontest.com/raffaella-zago-love-letters-e-un-album-di-black-music-dal-respiro-internazionale/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=raffaella-zago-love-letters-e-un-album-di-black-music-dal-respiro-internazionale Wed, 10 Apr 2024 16:46:19 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=64650 “Love Letters”, il primo album della cantautrice urban Raffaella Zago, è disponibile su tutte le piattaforme digitali e in vinile. Il disco esce per l’etichetta milanese Groovin Recordings e arriva poco dopo che uno dei suoi brani, “So Precious”, è entrato nella top ten della UK Soul Chart. IL DISCO: “LOVE LETTERS” Anticipato da tre […]

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“Love Letters”, il primo album della cantautrice urban Raffaella Zago, è disponibile su tutte le piattaforme digitali e in vinile. Il disco esce per l’etichetta milanese Groovin Recordings e arriva poco dopo che uno dei suoi brani, “So Precious”, è entrato nella top ten della UK Soul Chart.

IL DISCO: “LOVE LETTERS”

Anticipato da tre singoli – “Money Trees”, “Open Your Heart” e “Zoso” – l’album di debutto dell’artista di origine padovana residente a Milano contiene 10 brani influenzati da soul, jazz, funk e hip hop che trattano a più riprese il tema dell’amore.

Così l’artista classe 1998 racconta la genesi del disco:

Dopo aver finito di scrivere quasi tutti i pezzi, mi sono resa conto che, a parte ‘Money Trees’, ogni canzone, involontariamente, era dedicata a qualcuno, smossa sempre da un forte sentimento d’amore. Dunque in questo mio primo album sono presenti varie sfaccettature di quello che è ‘l’amore attraverso i miei occhi’, nel modo più sincero e genuino possibile, mescolando anche vari generi musicali che hanno sempre fatto parte della mia vita e mi rappresentano al 100% come soul, jazz, funk e hip hop“.

Nel 2023 Raffaella Zago ha attirato presto attenzioni con il suo primo brano ufficiale, la reinterpretazione in chiave nu-soul di “Money Trees”, brano del rapper più lodato dell’ultimo decennio, Kendrick Lamar, per cui ha composto una nuova melodia.

Tutti gli altri pezzi di “Love Letters”, in cui Raffaella Zago si rivolge a persone che hanno fatto o fanno parte della sua vita, ribadiscono le sue doti vocali, di scrittura e composizione.

Raffaella Zago, infatti, ha scritto, interpretato e composto – in questo caso insieme a Max Greco e Antonio Liso – tutte le canzoni del disco che, grazie all’uso dell’inglese, hanno un respiro internazionale.

E a valorizzare ulteriormente il talento della giovane artista c’è una band che dà corpo a un suono black contemporaneo composta da Giuseppe Lai (chitarra), Eveline Lucchini (basso), Vincenzo Garofalo (batteria), Alessio Profeti (batteria e percussioni) e dagli stessi Antonio Liso (chitarra) e Max Greco (tastiere).

RAFFAELLA ZAGO: LA BIO

Raffaella Zago, nata a Padova nel 1998, comincia a studiare pianoforte a otto anni per poi proseguire questo percorso al liceo musicale come pianista classica e con lo studio del canto lirico.

A 20 anni frequenta il CPM di Milano conseguendo la laurea triennale in canto pop-rock con una tesi intitolata “La black music dagli anni ‘90 ad oggi”. A fine 2023 pubblica per Groovin Recordings la sua reinterpretazione di “Money Trees” di Kendrick Lamar, seguita, a stretto giro, dai suoi primi inediti ufficiali, “Open Your Heart” e “Zoso”.

È autrice e compositrice, collabora con Max Greco, co-produttore musicale dei suoi brani, e con una band di musicisti che la affianca sia in studio sia nelle date dal vivo.

 

L’ETICHETTA: GROOVIN RECORDINGS

Groovin Recordings nasce nel 2015 da un’idea di Paolo Rey e Alex De Ponti, titolari di Vinylbrokers, negozio di dischi milanese. Essendo a stretto contatto con il mondo del vinile, i due fondatori conoscono bene i titoli che cominciano a diventare “hard to find”, così l’etichetta si prefigge di soddisfare questa esigenza del mercato, affermandosi in pochi anni come una delle realtà più forti nel settore delle ristampe.

Il catalogo va dalla soul/disco più classica a quella più underground fino alla house music, dai titoli più di nicchia a quelli più popolari. Dal 2021, Groovin dà spazio a giovani produttori, come i francesi Groove Boys Project e il colombiano Felipe Gordon, con il preciso intento di promuovere i nuovi talenti. Nel 2023 avviene il passaggio a un livello superiore con la completa produzione (esecutiva e artistica) di Raffaella Zago.

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I Fiori di Cadillac raccontano un amore tossico in “Claudia” https://www.soundcontest.com/i-fiori-di-cadillac-raccontano-un-amore-tossico-in-claudia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=i-fiori-di-cadillac-raccontano-un-amore-tossico-in-claudia Sat, 23 Mar 2024 16:16:39 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=64454 È disponibile su tutte le piattaforme digitali “Claudia”, il nuovo singolo dei Fiori di Cadillac per Boc Music Group con distribuzione Altafonte. La nuova canzone del duo salernitano composto da Luigi Salvio e Valerio Vicinanza è costruita su un “dialogo” tra voce e pianoforte con pochi interventi del produttore musicale Frank Sativa che vanno a valorizzare […]

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È disponibile su tutte le piattaforme digitali “Claudia”, il nuovo singolo dei Fiori di Cadillac per Boc Music Group con distribuzione Altafonte.

La nuova canzone del duo salernitano composto da Luigi Salvio e Valerio Vicinanza è costruita su un “dialogo” tra voce e pianoforte con pochi interventi del produttore musicale Frank Sativa che vanno a valorizzare l’atmosfera intima che caratterizza il brano.

Così i due artisti raccontano la loro nuova canzone: “Una storia sbagliata è come un monumento innalzato a falsi eroi. ‘Claudia’ è un brano che racconta la storia di due persone che, insieme, non fanno altro che farsi del male, in un amore tossico che si auto-distrugge. Si può anche crescere insieme ma non tutto va sempre per il meglio, a volte le strade si fanno complicate e si finisce per tradire se stessi.
Nel testo c’è l’immagine vivida e colorata di quel parcheggio di quartiere dove ciascuno di noi ha toccato un pallone da piccolo (e che abbiamo scelto per la copertina del brano) ma che lascia spazio, improvvisamente, al buio e all’orrore: adolescenti, adulti, a cui non bastano più le ginocchia sbucciate per sentirsi vivi… Entrambi i protagonisti della storia, alla fine, però riescono a salvarsi, ognuno a modo proprio. Claudia, per esempio, aspetta un figlio, si è salvata e attraverso di lei la vita continua…
”.

CHI SONO I FIORI DI CADILLAC

I FIORI DI CADILLAC nascono nel 2010 a Salerno come trio ma attualmente sono un duo composto da Luigi Salvio (1986) e Valerio Vicinanza (1988). Il nome d’arte è ispirato a Cadillac Sur Garonne, un paesino francese dove, durante il regime filo-nazista di Vichy, sono state sepolte più di quattromila persone ritenute “diverse”, pazzi per alcuni, fiori rari per la band che a loro, come a tutte le persone che custodiscono preziose diversità, dedica il proprio nome.

La musica dei Fiori di Cadillac è prodotta attraverso un pianoforte, suoni sintetizzati, una chitarra e una batteria. Sul finire del 2013 il gruppo pubblica l’album d’esordio, “Cartoline”, al quale segue un lungo tour in club e festival nazionali. Nel 2017 comincia il lavoro di stesura del nuovo album insieme a Giulio Ragno Favero. Al disco, composto da 9 tracce, collabora anche Andrea Suriani che affianca Favero nella produzione e nel missaggio.

In questo periodo i Fiori di Cadillac firmano per INRI che, nei primi mesi del 2020, pubblica il loro secondo album, “Fuori dalla storia”. Archiviato presto il disco a causa dell’emergenza Covid, il duo, dopo un periodo di pausa, inizia a produrre nuovi brani sotto la direzione artistica di Frank Sativa e si rifà vivo ufficialmente nel 2023 per poi pubblicare nuova musica con continuità nel 2024.

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Angela Alexe: visioni musicali e sogni sanremesi https://www.soundcontest.com/angela-alexe-visioni-musicali-e-sogni-sanremesi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=angela-alexe-visioni-musicali-e-sogni-sanremesi Sat, 24 Feb 2024 10:20:48 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=64006 In una intervista recente, la giovane e talentuosa Angela Alexe condivide le sue idee e riflessioni sul mondo della musica e il prestigioso Festival di Sanremo. Pur non essendo una partecipante diretta, le sue parole riflettono la passione e la visione di un’artista determinata a lasciare il segno nella scena musicale. Angela Alexe parla dell’onore […]

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In una intervista recente, la giovane e talentuosa Angela Alexe condivide le sue idee e riflessioni sul mondo della musica e il prestigioso Festival di Sanremo. Pur non essendo una partecipante diretta, le sue parole riflettono la passione e la visione di un’artista determinata a lasciare il segno nella scena musicale.
Angela Alexe parla dell’onore e della responsabilità di essere un’artista giovane in un ambiente ricco di talento. Per lei, l’opportunità di imparare dai colleghi più esperti è una fortuna da abbracciare, e vede la sua giovane presenza come un segno di fiducia che vuole onorare con creatività e dedizione.
La giovane artista enfatizza l’importanza di sperimentare e mettersi in gioco nel percorso musicale. La sua prospettiva suggerisce che la musica va oltre il background e l’esperienza, evidenziando il desiderio di trasmettere emozioni autentiche e connettersi con il pubblico attraverso la sua arte.
Angela Alexe condivide la sua ammirazione per artisti come Angelina Mango, elogiando la freschezza, l’originalità e la professionalità che l’artista ha portato al palco sanremese. L’energia unica di Angelina ha colpito la giovane artista, dimostrando come l’arte possa attraversare generazioni e ispirare aspiranti talenti.
La dichiarazione di Angela Alexe riflette anche sulla curiosità suscitata da titoli di canzoni come “Un ragazzo una ragazza” dei Kolors. Il suo interesse mette in evidenza il potere di un titolo accattivante nel catturare l’attenzione e il cuore del pubblico, mostrando come la musica vada oltre il suono, coinvolgendo anche la sfera emotiva.
La giovane artista esprime una simpatia per la tendenza del Festival verso brani più ritmati, collegando questa scelta alla società contemporanea. Per Angela Alexe, la musica riflette lo spirito di un’epoca, celebrando la gioia e la rinascita, concetti particolarmente significativi in un momento storico segnato da sfide e cambiamenti.
Angela Alexe sogna di duettare in futuro con artisti come Annalisa, ammirandone la potenza vocale, la grinta e la femminilità. Questa visione riflette il desiderio di connettersi con altri artisti e creare esperienze musicali uniche.
Nelle sue riflessioni, Angela pone l’attenzione su Loredana Bertè e il suo messaggio di coraggio, emancipazione e auto-amore. In un’era caratterizzata da giudizi e critiche sui social media, la giovane artista sottolinea l’importanza di messaggi profondi che promuovano l’autenticità e l’auto-accettazione.
Angela Alexe evidenzia l’importanza dell’immagine e dello stile come elementi di comunicazione. Il suo stile personale diventa la firma che la distingue, trasmettendo al pubblico la sua autenticità e il suo messaggio unico.
Sebbene Angela Alexe non abbia partecipato al Festival di Sanremo, condivide il suo desiderio di farlo in futuro. Il suo sogno di esibirsi sul palco più prestigioso della musica italiana riflette la determinazione di ogni artista a condividere la propria arte con il mondo.
In conclusione, le visioni e i sogni musicali della giovane e talentuosa interprete, rivelano una giovane artista pronta a lasciare il segno nella scena musicale, con la speranza di un giorno condividere la sua musica e la sua autenticità sul palco di Sanremo.

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ALTERNATIVE ROCK E SOCIETÀ | I “TEMPI INTERESSANTI” DI MANTOVANO https://www.soundcontest.com/alternative-rock-e-societa-i-tempi-interessanti-di-mantovano/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=alternative-rock-e-societa-i-tempi-interessanti-di-mantovano Wed, 17 Jan 2024 11:49:25 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63399 Da martedì 16 gennaio 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale Tempi Interessanti, il singolo d’esordio di mantovano. La composizione è figlia del nostro tempo – per l’appunto – ed è una ballata alternative rock che paradossalmente trae linfa vitale dalla non vita che siamo stati – e siamo – costretti a […]

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Da martedì 16 gennaio 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale Tempi Interessanti, il singolo d’esordio di mantovano.
La composizione è figlia del nostro tempo – per l’appunto – ed è una ballata alternative rock che paradossalmente trae linfa vitale dalla non vita che siamo stati – e siamo – costretti a subire negli ultimi anni.
Eventi estremi come la pandemia e le guerre ci hanno condotto ad un vero e proprio senso di baratro imminente, di vuoto cosmico.
Le liriche si lasciano fecondare da suggestioni quali solitudine, rabbia, distacco e disincanto. È un voler prendere le distanze da tutto ciò che di più disumano ci sta attanagliando.

“Viviamo tempi molto interessanti” – dice Christian Slater nei panni di Mr. Robot nell’omonima serie televisiva: è questa la frase da cui mantovano estrapola il titolo della sua canzone.
Mr. Robot descrive una società individualista che fa del denaro il suo fine ultimo e denuncia un mondo abbattuto dalle reti digitali che aprono intorno a esse spiragli distopici.

Il climax del brano si manifesta con acuta intensità soprattutto nel ritornello, momento in cui viene citato e parafrasato un passo de All’amato me stesso di Vladimir Majakovskij.
Non è un caso perchè l’opera del poeta futurista descrive il senso di sconfitta, impotenza ed inutilità dinnanzi all’essenza duale del mondo diviso tra bene e male, materiale e spirituale.
Tempi Interessanti si porta avanti in un crescendo emotivo e sonoro facilmente percettibile che giunge al suo apice massimo nell’outro,
dove l’autore non si risparmia dal far riflettere il proprio interlocutore ponendogli una domanda piuttosto diretta: “tu sai fare altrimenti?”.
Dice l’artista riguardo al brano: “è un processo introspettivo in cui si cercano risposte e si pongono domande, in cui tutto rimane sospeso, in attesa”.

Mantovano (Cariati, 16 novembre 1995) è un cantautore, polistrumentista e pittore. Cresce a Sersale (CZ), studia e vive a Cosenza dove si laurea in Comunicazione e Dams e soggiorna per circa due anni a Bologna dove lavora per SoundLab A.P.S. (ex-fabbrica riconvertita in centro artistico polivalente) e consegue una seconda laurea in Musicologia.
In passato è frontman della band Sebo con cui pubblica due Ep – Ombre (2015) e SMAC (2016) – e conquista importanti traguardi come la condivisione del palco con artisti quali Rachele Bastreghi (Baustelle), Modena City Ramblers, Paolo Vivaldi, etc.

Il mood sonoro di mantovano riflette un carattere antitetico, rivela un sound diretto e violento ma anche etereo e sognante, il tutto corroborato da atmosfere piacevolmente dark.
La sua penna tende ad uno stile molto spesso criptico, elegante e sarcastico ma che di certo non denigra la leggerezza narrativa di una forma decisamente più diretta.
Tempi Interessanti è il singolo d’esordio di mantovano disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming da martedì 16 gennaio 2024.

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IO LIBERA il singolo di Mariana dedicato alle donne, in uscita il 3 aprile https://www.soundcontest.com/io-libera-il-singolo-di-mariana-dedicato-alle-donne-in-uscita-il-3-aprile/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=io-libera-il-singolo-di-mariana-dedicato-alle-donne-in-uscita-il-3-aprile Sun, 26 Feb 2023 12:31:03 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=59589 Un brano per le donne vittime di violenza ispirato alla storia di Ana Cristina Martins Araujo. Composto e prodotto da Fabio Urbani e interpretato da Mariana.    Dal 3 aprile sarà disponibile nei digital store e piattaforme di streaming, “IO LIBERA” un brano interpretato da Mariana, scritto dal pianista e arrangiatore Fabio Urbani, che ha […]

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Un brano per le donne vittime di violenza ispirato alla storia di Ana Cristina Martins Araujo. Composto e prodotto da Fabio Urbani e interpretato da Mariana. 

 

Dal 3 aprile sarà disponibile nei digital store e piattaforme di streaming, “IO LIBERA” un brano interpretato da Mariana, scritto dal pianista e arrangiatore Fabio Urbani, che ha collaborato con molti artisti tra cui Rodolfo Laganà e Arnoldo Foà, e pianista storico di Rita Pavone.

IO LIBERA” (F&Ulabel / Effelabelproductions) è una canzone che parla di rinascita e coraggio. È la storia di una donna che ha trovato la forza, e in un certo senso la fortuna, di risollevarsi e riemergere da una storia di violenza. Purtroppo, al contrario, troppe donne spesso spariscono senza aver alcuna voce per poter gridare al mondo la loro sofferenza e, ancor più tragicamente, spesso quella voce diventa silenzio di morte.

Il brano, arrangiato dal M° Fabio Urbani, risulta una miscela tra atmosfere vintage e sonorità più attuali che richiama, soprattutto nella ritmica, il sound degli anni ‘80. La voce limpida e grintosa di Mariana si presta ad interpretare con profondità la storia ed arrivare al cuore dell’ascoltatore.

«“IO LIBERA” è dedicata ad Ana Cristina Martins Araujo, vittima di violenza domestica, e ispirata alla sua storia –  spiega il compositore e produttore Fabio UrbaniPer descriverla vorrei riprendere una citazione della stessa Ana Cristina, tratta da una sua tesi di lavoro proprio sul tema della violenza sulle donne».

«Trovare il coraggio di cambiare, è la cosa più giusta che ho fatto nella mia vita, sia per me che per mia figlia. Mi ha cambiato la vita in tutto, sono più serena, più donna e più viva. Sto imparando a vivere con una figlia che amo tanto e sono tornata ad avere un rapporto felice anche con i miei genitori, che mi danno un grande sostegno».
Ana Cristina Martins Araujo

Il progetto, vuole contribuire a mantenere viva l’attenzione sul messaggio “no violenza sulle donne” ogni giorno, con la speranza che “IO LIBERA” possa diventare un coro unanime.

Chi è MARIANA – Nata nel 1985 a Tivoli, Mariana, all’anagrafe Mariana Giosuè, muove i primi passi nella musica già in tenera età, studiando e formandosi al Circolo Filarmonico Diana con il Maestro Diego Zulian. Nel 2000 inizia un percorso di canto lirico con la M° Maria Domenica Puggioni. Collabora in veste di interprete e corista per numerose produzioni, e suona in tutta Italia con diverse formazioni, tra cui l’Orchestra Spettacolo Shaker’s e Buonenote. Collabora con il M° Fabio Urbani della F&ULabel con cui pubblica “IO LIBERA”, progetto per sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne.

Chi è FABIO URBANI – Nato nel 1975 a Tivoli, collabora come pianista e crooner con molti artisti già da giovanissimo. Tra questi Arnoldo Foà, Flavio Bucci, Glauco Onorato, Rodolfo Laganà ed altri. Si diploma, con il massimo dei voti più lode, al Conservatorio Morlacchi di Perugia. Collabora con le edizioni Domani Musica componendo le musiche per diversi programmi RAI. Dal 1996 è pianista di Rita Pavone, con la quale si è esibito per centinaia di concerti in tutto il mondo e in importanti tournee teatrali come “La mia Favola Infinita”. Ha composto “Notturno d’amore” produzione pianistica originale, registrata allo Steinway & Sons Atelier di Losanna, che lo ha portato a viaggiare tra Italia, Svizzera e Stati Uniti dove ha ottenuto ottimi riscontri. Intervistato dal soprano Anna Singer nella famosa radio WQED in Pennsylvania, dove ha ottenuto un buon successo di ascolto e gradimento.

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Intervista al cantautore Andrea Percassi https://www.soundcontest.com/intervista-al-cantautore-andrea-percassi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=intervista-al-cantautore-andrea-percassi Fri, 25 Nov 2022 16:23:20 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=58486 Abbiamo intervistato il cantautore Andrea Percassi in merito all’uscita del suo nuovo lavoro in studio “Desertio”, realizzato con il chitarrista Davide Zini e uscito per Dimora Records e Mayday il 31 ottobre scorso. Chi è Andrea Percassi uomo e artista? Andrea Percassi come uomo in questo momento è quasi come se non esistesse. Tutto quello […]

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Abbiamo intervistato il cantautore Andrea Percassi in merito all’uscita del suo nuovo lavoro in studio “Desertio”, realizzato con il chitarrista Davide Zini e uscito per Dimora Records e Mayday il 31 ottobre scorso.

Chi è Andrea Percassi uomo e artista?

Andrea Percassi come uomo in questo momento è quasi come se non esistesse. Tutto quello che faccio lo considero nella dimensione artistica, in funzione delle mie opere. È così da quando a 15 anni ho deciso di voler diventare un musicista professionista. Per fortuna ad ora nessuno ha ostacolato più di tanto questa mia scelta. Sono consapevole che per diventare un artista vero si debbano fare delle rinunce, ma alla fine tutte le professioni richiedono questo.

Come nasce la tua collaborazione con Davide Zini?

Ci siamo conosciuti quando frequentavamo la stessa scuola musicale. Io studiavo canto e lui chitarra e ci incontrammo in una lezione di coro. Per mesi non ci sentimmo, poi ci ritrovammo a una festa messicana a Bergamo. Da quella sera iniziammo un viaggio insieme scoprendo un passato in comune con le stesse esperienze esistenziali. Inoltre ci unisce il gusto musicale: Davide ha una formazione Jazz e io provengo dal cantautorato, ma apprezzo molto artisti come Miles Davis e Duke Ellington e così come lui i cantautori. Siamo anche simili fisicamente, ci dicono che sembriamo due fratelli. Veniamo entrambi da un piccolo paese vicino a Bergamo, Nese, frazione di Alzano Lombardo.

Cosa significa per te amare? Cosa significa lasciare?

L’amore può avere tante sfaccettature e anche se proviamo a dividerlo in categorie è comunque difficile dargli un significato esauriente. Per me amare significa saper aspettare una persona, tollerare le cose che di lei non ci piacciono, rispettarla, saperle venire incontro. È difficile abbandonare qualcosa definitivamente, l’abbandono totale è un’illusione. Le esperienze passate sono sempre con noi. Si può solo aspettare che il tempo faccia il suo corso e che affievolisca il dolore per ciò che si è perduto.

Nel tuo brano “Niente di serio” tocchi una tema molto delicato. Vuoi parlarcene? Come hai scoperto dell’esistenza del suicidio? Ci sono degli episodi nella tua vita legati a questo tema di cui ci puoi parlare?

Inizialmente era un pezzo più ironico. Circa un anno e mezzo fauna conoscente della mia ex ragazza le aveva confidato la volontà di suicidarsi. Poche ore dopo questa confessione però la stessa persona aveva pubblicato alcune storie su Instagram mentre era in discoteca a divertirsi. Allora ho ironicamente commentato la situazione, nel tentativo di sdrammatizzare, dicendo alla mia ex qualcosa come “del tipo: ‘voglio suicidarmi, però niente di serio’”. Da questo episodio è nato il brano.

Scoprii dell’esistenza del suicidio a 6 anni mentre leggevo un capitolo di Dragon Ball. Quando avevo 12anni si suicidò il papà di un mio amico ed ebbi la conferma che quel gesto era una cosa reale e non solo narrazione. A 14 poi anni ascoltai Preghiera in gennaio di De André e ne rimasi folgorato. Da lì iniziai ad approfondire Tenco, cantautore presumibilmente morto suicida a cui è dedicato il brano di De André di cui sopra. In seguito, scoprendo sempre di più il mondo della musica e dell’arte in generale, mi accorsi che purtroppo il suicidio un gesto ricorrente fra gli artisti di ogni epoca.

 Cosa racconterai-racconteresti ai tuoi figli dei tuoi 20 anni? Quali sono i ricordi e gli insegnamenti da preservare?

 Se avrò dei figli vuol dire che i miei vent’anni saranno andati bene. Dirò loro che dal letame può nascere un fiore. Bisogna avere il coraggio di investire in quello in cui si crede.

Come ti vedi all’interno di questo presente? Come ti immagini in futuro?

Non ho un vero ruolo nel mondo. Per motivi di salute ho lascito la scuola e non ho mai trovato una mia dimensione lavorativa: per anni ho scritto articoli per siti musicali, poi ho smesso. Le canzoni sono le uniche cose che riesco ancora a concepire e a scrivere. Tuttavia capisco che è difficile affermarmi come musicista e perciò basta poco per farmi avvilire. In questa scelta i miei genitori e i miei amici mi hanno sostenuto, ma ciò che devo tenere a bada è il mio auto giudizio. Sono eccessivamente autocritico e questo mi nuoce parecchio.

In futuro spero di poter vivere di musica lontano dalle grandi città.

Come nasce la necessità di pubblicare un lavoro così introspettivo in un periodo storico come questo?

Il periodo storico è accessorio, lo avremmo pubblicato comunque al di là delle situazioni, ci sentivamo di farlo. Troviamo stupido che oggi certi argomenti quando messi in musica siano tabù, quando fino a pochi decenni fa nelle canzoni italiane li si trattava abitualmente. Forse, parafrasando Ivano Fossati, la gente ha davvero paura di avere a che fare proprie emozioni.

Hai programmi riguardo a concerti futuri?

Abbiamo già fatto un concerto di presentazione a Bergamo e ne stiamo organizzando altri. Per ora sappiamo solo che sicuramente suoneremo a Rimini all’inizio dell’anno prossimo. Non è facile trovare delle date perché i locali sono un po’ restii far suonare artisti con un repertorio come il nostro e questa è una cosa triste, ma che francamente non mi tange: la tristezza non mi rattrista più.

 

 

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FOLKATOMIK “Polaris” è l’album d’esordio di un nuovo progetto che affonda le radici nella musica tradizionale del sud Italia e attraverso i suoni del mondo e dell’elettronica https://www.soundcontest.com/folkatomik-polaris-e-lalbum-desordio-di-un-nuovo-progetto-che-affonda-le-radici-nella-musica-tradizionale-del-sud-italia-e-attraverso-i-suoni-del-mondo-e-dell/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=folkatomik-polaris-e-lalbum-desordio-di-un-nuovo-progetto-che-affonda-le-radici-nella-musica-tradizionale-del-sud-italia-e-attraverso-i-suoni-del-mondo-e-dell Wed, 27 Jul 2022 16:58:36 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=56832 Il titolo del disco, Polaris, prende il nome dal brano inedito: la stella polare, guida per i naviganti, una luce che fissa la rotta, ma che muta durante il viaggio portando con sé un bagaglio di suoni ed esperienze . Release album 24 giugno   Formatasi lo scorso 2019, la band torinese parte dall’esperienza maturata […]

L'articolo FOLKATOMIK “Polaris” è l’album d’esordio di un nuovo progetto che affonda le radici nella musica tradizionale del sud Italia e attraverso i suoni del mondo e dell’elettronica proviene da Sound Contest.

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Il titolo del disco, Polaris, prende il nome dal brano inedito: la stella polare, guida per i naviganti, una luce che fissa la rotta, ma che muta durante il viaggio portando con sé un bagaglio di suoni ed esperienze .

Release album 24 giugno

 

Formatasi lo scorso 2019, la band torinese parte dall’esperienza maturata nel mondo della riproposta delle musiche tradizionali da parte di Franco Montanaro, Oreste Forestieri e Valeria Quarta, e dall’incontro con il chitarrista e producer di musica elettronica Li Bassi

Nella sintesi delle esperienze e delle storie che ognuno portava con sé, nasce subito un sound unico e riconoscibile, riconducibile alla commistione fra la musica tradizionale del sud e avantgarde elettronica. 

I suoni evocativi e arcaici degli strumenti tradizionali, le cadenze ossessive e catartiche delle ritmiche coreutiche, unite ai colori e alla profondità dei suoni elettronici, creano un linguaggio fresco e contemporaneo, ma con forti e robuste radici. Gli strumenti acustici usati nei brani e che interagiscono con l’elettronica, sono strumenti tradizionali del Sud Italia e del mondo: tamburi a cornice, tamburelli, percussioni arabe, latine e africane. Chitarre portoghesi, très cubano, charango, bouzouki greco e mandolino. Flauti arabi, turchi, irlandesi e andini, friscaletti siciliani e flauti armonici, marranzani e percussioni minori.

Le sonorità partono dal Sud Italia per arrivare ad abbracciare un Mediterraneo più grande e al quale il Sud culturalmente appartiene. Folkatomik gioca con diversi linguaggi musicali ispirandosi a luoghi, popoli, vicende e persone di tutto il mondo per creare un meticciato musicale figlio del meticciato culturale di Torino, città natale della band.

L’intento è quello di dialogare attraverso il linguaggio universale della musica popolare, far conoscere a un più ampio pubblico la bellezza dei dialetti e delle sonorità del sud e promuovere le diversità facendole convivere sotto il tetto della musica da festa e da ballo, musiche che da sempre uniscono popoli e generazioni.

Polaris, il titolo del primo album dei Folkatomik,  è la Stella Polare, la stella più luminosa e più vicina al Polo Nord celeste, la stella che indica uno dei due punti di rotazione terrestre. 

Per i Folkatomik, Polaris è dunque una guida, una luce che fissa la rotta della partenza e che sarà in continuo mutamento.

 

TRACK BY TRACK 

 

Polaris, prima traccia e inedito del disco, è un’invocazione che parte da una barca alla deriva in mare aperto. La preghiera di un naufrago alla stella perché gli indichi la rotta per tornare a casa o potersi perdere in un infinito ancora sconosciuto.

La chiave ritmica usata per la costruzione del brano è quella della Pizzica Pizzica, ritmo terzinato e ossessivo, mentre il dialetto usato per il testo è un calabrese arcaico. 

 

Oltre a Polaris che dà il nome al disco, il lavoro discografico si compone di altri sette brani presi in prestito dall’immenso patrimonio immateriale del meridione d’Italia.

 

Sono presenti tre Pizziche a rappresentare la Puglia: Quant’ave, pizzica della terra d’Otranto rivisitata in chiave electro-latin; Pizzica di Torchiarolo, proveniente dal Salento, ma questa volta appunto da Torchiarolo, paese situato tra Lecce e Brindisi; Pizzica di San Vito, il personale omaggio alla Pizzica rappresentativa  di San Vito dei Normanni (paese dalla forte vocazione mandolinistica) da parte dei musicisti, legando le due versioni più conosciute, quella in minore e quella in maggiore. 

 

Continua con la tarantella calabrese, una delle più emblematiche e conosciute: Lu Tirullalleru, cantata e diffusa prevalentemente sul territorio Cosentino, dove è stato usato un testo molto particolare che racconta le vicende di due sventurati amici. I due si chiedono aiuto a vicenda con una serie di divertenti battute, ma per ovvie vicissitudini non potranno aiutarsi; di conseguenza ognuno sarà abbandonato al proprio destino da parte dell’altro. La parte strumentale è caratterizzata dal bouzouki greco e riporta a sonorità rebetiche che ricordano i disperati  della catastrofe dell’Asia Minore.

 

L’altro brano calabrese è una ballata musicata in chiave tango nuevo, si tratta di Tira la Pinna, alle parole di questo brano viene attribuita la paternità di Domenico Strafaci. Il capobrigante Strafaci, detto “Palma”, nacque a Longobucco provincia di Cosenza nel 1831, non era analfabeta e si dilettava a comporre brevi poesie popolari che firmava con l’appellativo di “Re di la Montagna”. Sfidava possidenti e ‘galantuomini’ con questo canto: “Tira, nimicu miu, tira la pinna…”   

 

La Tammurriata e Lu traìnu sono due canti dei carrettieri, il primo campano e il secondo siciliano. La prima è caratterizzata da un canto a fronna iniziale (cantato un tempo dai carrettieri) che poi evolve in una tammurriata elettronica. Lu traìnu invece, canto dei carrettieri siciliani, strizza l’occhio al mondo balkan. Al sud Italia carrettieri e allevatori di cavalli erano spesso di origine rom, minoranza ancora oggi presente, e con questo arrangiamento i Folkatomik hanno voluto omaggiare quelle culture che sono ormai integrate da secoli al Sud Italia, ma ciò nonostante riescono a mantenere salde le proprie radici e la propria identità regalando diversità e bellezza.

 

Il disco d’esordio dei Folkatomik è sostenuto nell’ambito del progetto “Programmazione Puglia Sounds Record 2022”. L’etichetta italysona continua con questo progetto la sua opera di valorizzazione della world music identitaria italiana con uno sguardo al futuro e alle contaminazioni.

 

Etichetta: italysona

Release album: 24 giugno 2022

 

SOCIAL

FACEBOOK https://www.facebook.com/FolkatomikPage

INSTAGRAM https://www.instagram.com/folkatomika/?hl=it

Contatti etichetta www.italysona.com info@italysona.com 

 

BIO

 

Valeria Quarta – Voice, percussion & little percussion

Inizia giovanissima il suo percorso di studi passando, dal canto lirico presso l’Istituto d’Arte e studio di Chieri (To) al canto jazz presso il centro di formazione musicale di Torino fino ad arrivare al canto moderno con la vocal-coach americana Cheryl Porter. Si dedica all’approfondimento della musica popolare, in particolare delle musiche tradizionali del Sud Italia. Si specializza altresì nello studio di svariati strumenti a percussione come Cajon, Djembe  e percussioni a cornice e minori della tradizione del Sud Italia. Si sperimenta e matura professionalità e competenze in ambiti molto diversi: dal rock al blues, al reggae, ai generi del Sud America. Al momento lavora da anni come cantante autrice del progetto “Valeria Quarta” ed è cantante percussionista del trio “Le tre sorelle”, progetto musicale che ha l’obiettivo di far conoscere e valorizzare le vocalità femminili del Sud Italia.

 

Li Bassi – Guitars & Mechanics

Chitarrista e producer, si è esibito dividendo il palco con moltissimi artisti come Steve Winwood, Whitney Houston, Eugenio Finardi, Max Gazzè, Bandabardò e tanti altri. Come autore musicista ha firmato per Emi, Warner Chappell, Universal, Diy, RaiTrade e molte altre etichette. Ha pubblicato il suo disco d’autore “Il lato giusto” nel 2015, vincendo il premio Carisch “Stefano Rosso”. Lavora stabilmente con la compagnia “Assemblea Teatro” dove ha portato in scena testi di e con Renzo Sicco e Luis Sepùlveda. 

È autore per la casa di produzione Banijay per Rai, Mediaset, La7, Sky.

 

Franco MontanaroVoice & South Italy tambourine & Ancestral rattles

Tamburellista e cantante di musica folk del Sud Italia. Suona tamburi a calice e a cornice del Mediterraneo.

Si è esibito in due edizioni della Notte della Taranta con i “Cantori di Villa Castelli”. 

A Torino ha fondato il gruppo “Collettivo Musicale In.con.tra.da” con cui ha fatto diversi tour in Sardegna, Marocco, Francia, Svizzera e Italia.

È stato per otto anni co-organizzatore del Festival delle Province con il Teatro delle Forme di Torino esibendosi in svariate regioni d’Italia, Francia e Marocco.

Ha suonato con l’Ensemble di Percussioni del maestro Tarek Hawad Alla, esibendosi in molteplici festival di Danza Orientale in tutta la penisola.

 

Oreste ForestieriPlectrum & Mediterranean wind instrument 

Polistrumentista, suona flauti e strumenti ad ancia, tamburi a cornice e strumenti a plettro del Mediterraneo.

Con diversi ensemble e orchestre ha accompagnato artisti come Otello Profazio, Tonino Carotone, Raiz, Mariano Caiano, Fabio Curto ed altri.

Ha suonato con diverse formazioni in importanti rassegne e Festival di World Music in Italia, Germania, Inghilterra, Francia, Belgio, Turchia, Grecia, Romania, Marocco, Argentina e Brasile.

Ha pubblicato come autore il suo primo disco nel 2006 “Taranta Muffin – U passatu è turnatu” e ha registrato i suoi strumenti per un consistente numero di produzioni.

Ha lavorato con diverse compagnie teatrali come musicista in scena e musicista attore per spettacoli di Commedia dell’arte, Teatro di narrazione e Varietà.

 

fonte: www.laltoparlante.it

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E’ online dal 17 luglio “Don’t Worry”, il nuovo singolo di Roberta Gentile https://www.soundcontest.com/e-online-dal-17-luglio-dont-worry-il-nuovo-singolo-di-roberta-gentile/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=e-online-dal-17-luglio-dont-worry-il-nuovo-singolo-di-roberta-gentile Mon, 18 Jul 2022 10:43:56 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=56736 Roberta Gentile è una delle cantanti più interessanti del panorama nazionale, una voce soul e ricca di armoniche black. I suoi live sono puro soul, le sue esperienze la portano ad avere una consapevolezza musicale d’altri tempi. Prodotta dal leader della band di fama internazionale Incognito, Roberta nasce ad Andria (BT) nel 1994; coltiva la […]

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Roberta Gentile è una delle cantanti più interessanti del panorama nazionale, una voce soul e ricca di armoniche black. I suoi live sono puro soul, le sue esperienze la portano ad avere una consapevolezza musicale d’altri tempi. Prodotta dal leader della band di fama internazionale Incognito, Roberta nasce ad Andria (BT) nel 1994; coltiva la passione per la musica fin da bambina, debuttando nel 2017 al Blue Note di Tokyo per poi arrivare al Blue Note di Nogoya e Milano supportata dai “Thames River Soul”, sessione ritmica degli Incongnito.

“Don’t Worry” arriva ad un anno di distanza dal disco “Bring It On” ed esce per la label indipendente “Collettivo Funk”. Scritta da Filippo Tirincanti, prodotta da Diego Russello e Marcello Sutera ed arrangiata da Simone Migani e Marcello Sutera, “Don’t Worry” è già disponibile in streaming e download sulle principali piattaforme digitali e store online.

Ascolta “Don’t Worry” su Spotify:

https://open.spotify.com/album/2Fk3QC0ktyMXKrc1QrYOLE?si=4qELywpURNS-yV32mJ1khw 

Credits

Scritto da Filippo Tirincanti
Prodotto da Diego Russello e Marcello Sutera per Collettivo funk
Arrangiato da Simone Migani e Marcello Sutera
Mix a cura di Mattia Dallara
Master a cura di Max Paparella

Distributore: Artist First
Promozione digitale:  Clockbeats
Ufficio stampa: 0371 Music Press
Publishing: Collettivo Funk – Clockbeats – Diego Russello 

Musicisti

Voce: Roberta Gentile
Batteria: Paolo Rubboli
Piano: Simone Migani
Chitarre: Simone Criscosta
Sezione fiati: Stefano Serafini
Cori: Valentina Ducros
Basso: Marcello Sutera

Link social Roberta Gentile

Instagram: https://www.instagram.com/roberta.gentile.gea/
YouTube: https://www.youtube.com/c/RobertaGentile
Spotify: https://open.spotify.com/artist/7xpg0aUepMZGHd0mV7mTf3
Facebook: https://www.facebook.com/robertageagentile

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