LUCA FLORES
Innocence
Auand Records AU319-20
2019
Devi dichiarare, va assolutamente fatto, che “Innocence” è uno dei dischi più importanti del jazz degli ultimi trent’anni, e uno degli ‘essentials’ in assoluto di tutta la storia del jazz. Perlomeno del pianismo, e colloca Flores dopo e accanto ad Art Tatum, Lennie Tristano, Oscar Peterson, Bill Evans, Herbie Hancock, Cecil Taylor, Michel Petrucciani e allarghi chi legge la galleria di nomi leggendari come crede giusto vada fatto. Luca è nell’olimpo di questi giganti, lo è egli stesso, e lo è perché le privazioni per cause di forza maggiore di un gruppo allargato che lui avrebbe voluto per questi brani e il tormento e gli abissi della sua condizione esistenziale hanno dato al suo approccio pianistico così originale e per tante novità tutto ancora da analizzare un’intensità, ci risono, inesprimibile a parole, così quasi insopportabilmente dolorosa da riuscire poi a una leggerezza tenera, innocente, appunto, come suggerisce (idea originaria proprio di Luca, l’intenzione autobiografica di raccontare per ritrovarsi) il titolo del doppio cd. É un pianismo a tratti singolarissimamente esitante, così evidentemente e febbrilmente riflettente su se stesso e su tutto, che finisce col rompere completamente le dighe che separano la creatività dall’umanità – non so come dire – e il musicista da chi lo ascolta. E tutto ciò perviene a esiti di un’altezza assoluta, di una poesia che lascia attoniti. E che dispensa bellezza. E gioia. Che è poi l’ultimo – e quasi miracoloso – paradosso della musica di “Innocence”.
A praticamente un quarto di secolo da “For those I never Knew”, vengono alla luce i nastri ancora inediti delle quattro sessioni da cui era nato quel capolavoro che già purtroppo fu pubblicato postumo. Si tratta quindi di qualcosa di inatteso e insperato, e Paolo Flores, fratello di Luca – e chi con lui con amore si è imbattuto nel ritrovamento di questi ulteriori inediti – è stato incerto per tanti motivi, legati al pudore e al rispetto delle intenzioni originarie di Luca, se pubblicarli o meno. Per nostra fortuna siamo qui a parlarne e sono particolarmente contento che escano per Auand, l’etichetta discografica multicolore e incontenibile di Marco Valente che con questa pubblicazione secondo me compie un ulteriore salto. Di spessore, di sensibilità.
E proprio nella splendida confezione viene ripercorsa la storia struggente di questa musica, e di questi dischi, a cui ovviamente rimando, della vita di Luca a partire dalla sua infanzia, corredata di foto, di inediti, di scritti di Flores riprodotti nella loro grafia originale.
Musicisti:
Luca Flores, pianoforte
Tracklist:
CD 1
01. Strictly Confidential
02. Broken Wing + Lush Life
03. Blues
04. Work
05. Donna Lee
06. Search for the Silver Lining
07. Kaleidoscopic Beams
CD 2
01. Ladder
02. But Not for Me
03. Coincidenze #1
04. Max 2 Supersoul
05. Look for the Silver Lining
06. Coincidenze #2
07. Leaving
08. My Ideal
09. Silent Brother
Link:
Registrato da Stefano Lugli (1994-95)
Mastering di Alessandro Galati (2018)
Prodotto da Paolo Flores