Festival Archivi - Sound Contest https://www.soundcontest.com/category/news/festival-news/ Musica e altri linguaggi Thu, 15 Feb 2024 14:56:24 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.1 PREMIATO IL PROGETTO DELLA GENERAZIONE Z DEL LISCIO IDEATO DA GIORDANO SANGIORGI CON IL SOSTEGNO DI VAI LISCIO E DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA https://www.soundcontest.com/premiato-il-progetto-della-generazione-z-del-liscio-ideato-da-giordano-sangiorgi-con-il-sostegno-di-vai-liscio-e-della-regione-emilia-romagna/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=premiato-il-progetto-della-generazione-z-del-liscio-ideato-da-giordano-sangiorgi-con-il-sostegno-di-vai-liscio-e-della-regione-emilia-romagna Thu, 08 Feb 2024 14:42:22 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63850 Tutto l’Ariston ha applaudito la nuova orchestra Santa Balera di Giordano Sangiorgi del MEI, con una versione fresca, giovane e allegra che insieme ai ballerini ha onorato i 70 anni di “Romagna mia”. Amadeus ha sottolineato come l’Ariston si sia trasformato nella più grande balera d’Europa, coinvolgendo nel ballo il teatro, le piazze di Sanremo, Il Suzuky stage […]

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Tutto l’Ariston ha applaudito la nuova orchestra Santa Balera di Giordano Sangiorgi del MEI, con una versione fresca, giovane e allegra che insieme ai ballerini ha onorato i 70 anni di “Romagna mia”. Amadeus ha sottolineato come l’Ariston si sia trasformato nella più grande balera d’Europa, coinvolgendo nel ballo il teatro, le piazze di Sanremo, Il Suzuky stage e tutti i locali della città. E sui social girano i post di chi lo ballava a casa. Amadeus inoltre ha fatto un ideale passaggio di testimone del futuro del liscio alla Generazione Z, consegnando il premio SIAE che riproduce lo spartito originale del M° Secondo Casadei che ha scritto la canzone e di cui è titolare delle edizioni la figlia Riccarda con Casadei sonora.

Il premio è stato dato ad Andrea Medri, il 12enne bassista dei Santa Balera, il più giovane dell’Orchestra e sul palco del Festival di Sanremo, nel segno dell’avvio di un percorso che porterà i Santa Balera con  il nuovo liscio della Generazione Z, innovativo e sperimentale e nel segno di Romagna mia, in tutta Italia.

 

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Vo’ on the Folks XXVIII edizione – dal 3 febbraio al 16 marzo 2024 torna il festival internazionale della world music a Brendola (Vicenza) https://www.soundcontest.com/vo-on-the-folks-xxviii-edizione-dal-3-febbraio-al-16-marzo-2024-torna-il-festival-internazionale-della-world-music-a-brendola-vicenza/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=vo-on-the-folks-xxviii-edizione-dal-3-febbraio-al-16-marzo-2024-torna-il-festival-internazionale-della-world-music-a-brendola-vicenza Wed, 17 Jan 2024 12:11:32 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63589 Le musiche del mondo in scena al Vo’ On the Folks. La storica rassegna dedicata alla world music e al folk, diretta da Paolo Sgevano, giunge alla XXVIII edizione e presenta come consuetudine un programma di quattro appuntamenti con musicisti provenienti da Ungheria, Moldavia, Cuba, Mozambico, Senegal e Italia. Dal 3 febbraio al 16 marzo 2024 la Sala della Comunità di Brendola, in provincia […]

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Le musiche del mondo in scena al Vo’ On the Folks. La storica rassegna dedicata alla world music e al folk, diretta da Paolo Sgevano, giunge alla XXVIII edizione e presenta come consuetudine un programma di quattro appuntamenti con musicisti provenienti da Ungheria, Moldavia, Cuba, Mozambico, Senegal e Italia.

Dal 3 febbraio al 16 marzo 2024 la Sala della Comunità di Brendola, in provincia di Vicenza, ospiterà alcune tra le più interessanti realtà della musica etnica presentando un cartellone che coniuga tradizione e innovazione. Tra gli ospiti attesi quest’anno, la band magiara Söndörgő, il percussionista cubano Ernesttico, l’artista moldava Violeta Grecu, il polistrumentista senegalese Cheikh Sadibou Fall, il cantautore mozambicano Jo Choneca e le cinque fate della musica celtica Green Clouds.

In totale saranno 6 concerti divisi in 4 serate a cadenza quindicinale, che condurranno gli spettatori in un viaggio alla scoperta di tradizioni e musiche dei diversi continenti.

«La proposta musicale del Vo’ on the Folks spazierà dall’Africa a Cuba, fino al profondo Est Europa, senza dimenticare la verde Irlanda. Mettendo insieme esperienze, culture, colori e sonorità diverse nell’ottica di quel mélange che rende unica la world music» dichiara il direttore artistico Paolo Sgevano.

Ad inaugurare questa XXVIII edizione, sabato 3 febbraio alle ore 21, saranno i Söndörgő. Il gruppo ungherese ritorna al Vo’ in the Folks a dieci anni di distanza dal concerto sold out del 2014. Il quintetto guidato dai fratelli Eredics (Áron, Benjámin e Salamon) – eredi del grande Kálmán Eredics, bassista dei Vujicsics – è uno dei gruppi più interessanti e versatili d’Ungheria, con uno stile musicale attraente, arrangiamenti fluidi e una spiccata perizia tecnica. Con 9 album all’attivo e una carriera lunga 25 anni, nella musica dei Söndörgő confluiscono la raffinatezza delle composizioni classiche, l’energia della musica rock, echi dei Balcani e la purezza del pensiero di Bartók.

Per la seconda serata di Vo’ on the Folks 2024, sabato 17 febbraio, è in programma invece un doppio concerto che vede protagonisti Ernesttico (al secolo Ernesto Rodríguez Guzmán) – polistrumentista originario de L’Avana che fonde in uno stile estremamente personale ritmo e strumenti elettronici – e Violeta Grecu, una delle più importanti e riconosciute artiste moldave, con all’attivo diverse collaborazioni con l’Orchestra Nazionale. I due musicisti si alterneranno sul palco della Sala della Comunità di Brendola, per poi condividerlo in una inedita e imprevedibile esibizione finale.

Anche la terza serata di questa edizione prevede un doppio spettacolo, questa volta dedicato al continente africano, con Jo Choneca e Cheikh Sadibou Fall in scena il 2 marzo. Originario di Beira, Jo Choneca porta sul palco una ventata di freschezza con un mix di stili e ritmi afro, pop, funk e reggae che fusi tra loro danno origine a un sound eclettico e originale. Polistrumentista di etnia wolof-bambara cresciuto a Dakar, Cheikh Sadibou Fall, invece, si esibisce alternando percussioni sabar, djembè e kora.

A chiudere la rassegna, sabato 16 marzo, sarà la band tutta al femminile di musica celtica-elettronica, Green Clouds. Con i loro costumi fantasy e il volto celato da misteriose maschere, propongono uno spettacolo di grande effetto scenico. Oboe, violino, percussioni, basso elettrico e tastiere, uniscono le sonorità degli strumenti della tradizione classica con le tecnologie elettroniche, producendo effetti nuovi e suggestivi, di forte contaminazione celtica, affiancandosi anche al mondo dell’EDM.

Organizzato dalla Sala della Comunità di Vo’ di Brendola e Frame Evolution, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Brendola e la Banca delle Terre Venete, il “Vo’ on the Folks” rappresenta uno spazio privilegiato per la riscoperta e la tutela di preziose tradizioni da conservare e tramandare, rilette in chiave contemporanea. Come testimoniano gli artisti che si sono esibiti a Brendola in queste tre decadi: Enzo Avitabile, Hevia, Kocani Orkestar, Joana Amendoeira, Antonella Ruggiero, Jim Hurst, Dervisci Rotanti, Carmen Souza, Mick O’Brien, Riccardo Tesi & Banditaliana, Tannahill Weavers, Mercedes Peon, Mairtin O’Connor, Hamid Ajbar, solo per citarne alcuni.

Info e prenotazioni:

Sala della Comunità – via Carbonara,28 – Brendola (Vicenza) – tel. 0444 401132.

www.saladellacomunita.com – info@saladellacomunita.com.

Ingresso singolo spettacolo: INTERO 15 euro – RIDOTTO (soci Sala e ragazzi fino a 14 anni) 14 euro.

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Con l’omaggio a Stevie Wonder di Fabrizio Bosso, il 27 dicembre, inizia la XVII edizione del DiVino Jazz. Fino al 6 gennaio in 6 comuni del vesuviano https://www.soundcontest.com/con-lomaggio-a-stevie-wonder-di-fabrizio-bosso-il-27-dicembre-inizia-la-xvii-edizione-del-divino-jazz-fino-al-6-gennaio-in-6-comuni-del-vesuviano/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=con-lomaggio-a-stevie-wonder-di-fabrizio-bosso-il-27-dicembre-inizia-la-xvii-edizione-del-divino-jazz-fino-al-6-gennaio-in-6-comuni-del-vesuviano Tue, 26 Dec 2023 16:34:30 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63312 DiVino Jazz Festival XVII edizione dal 27 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024 Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata, Pompei, Boscoreale, Boscotrecase www.divinojazzfestival.it In 6 comuni dell’area vesuviana si rinnova l’appuntamento con il DiVino Jazz Festival. Dal 27 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024 torna il festival ideato e diretto da Gigi Di Luca con una serie di eventi e iniziative ad ingresso gratuito che coniugano musica e valorizzazione del territorio vesuviano. […]

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DiVino Jazz Festival
XVII edizione dal 27 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024

ErcolanoTorre del GrecoTorre AnnunziataPompeiBoscorealeBoscotrecase

www.divinojazzfestival.it

In 6 comuni dell’area vesuviana si rinnova l’appuntamento con il DiVino Jazz Festival. Dal 27 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024 torna il festival ideato e diretto da Gigi Di Luca con una serie di eventi e iniziative ad ingresso gratuito che coniugano musica e valorizzazione del territorio vesuviano.

Finanziato e promosso dalla Regione Campania (POC Campania 2014-20, Rigenerazione Urbana, Politiche per il Turismo e la Cultura) e cofinanziato dai comuni di Ercolano (capofila del progetto), Torre del GrecoTorre AnnunziataPompeiBoscoreale e Boscotrecase la XVII edizione proporrà concertiincontriitinerari culturali e naturalisticivisite guidatedegustazione di vini e laboratori del gustoreading e street parade.

Nell’arco di due settimane il palco itinerante del DiVino Jazz accoglierà grandi artisti italiani e internazionali: da Fabrizio Bosso Quartet con special guest Nico Gori per l’apertura del festival a James Senese che chiuderà la rassegna nel giorno dell’Epifania. Passando per Maria Pia De Vito con Roberto Taufic e Roberto RossiOmar Sosa e Gustavo Ovalles, Baltimora Gospel SingersRichard GallianoStefano Di Battista.

Oltre ai concerti principali, il cartellone prevede diverse esibizioni e performance artistiche con Magicaboola Street BandMatteo Franza Quartet e la scuola di teatro de La Bazzarra e la presentazione di “Terra Nera – I Vesuviani” del fotografo Pino Miraglia. In programma anche visite guidate agli Scavi di Oplonti, al parco archeologico di Pompei, al parco archeologico di Ercolano e itinerari nel parco Nazionale del Vesuvio, oltre a visite ai centri storici dei comuni coinvolti nell’iniziativa e alle aziende vinicole.

«Un Festival da sentire con tutti i cinque sensi. Un progetto culturale di valorizzazione della costa vesuviana che ha trovato l’adesione già dal 2004 di comuni che hanno accolto la proposta in cui jazz e vino si incontrano e si fondono. Chiese, teatri, luoghi storici, aziende vinicole, scenari naturalistici, parchi archeologici, centri storici sono i palcoscenici del festival che ancora una volta è esplorazione e sviluppo del turismo attraverso la cultura» dichiara il direttore artistico, Gigi Di Luca.

Ad inaugurare i concerti della diciassettesima edizione del DiVino Jazz, mercoledì 27 dicembre alle 20.30 al teatro Corallo di Torre del Greco, sarà il Fabrizio Bosso Quartet con “We Wonder”, omaggio al genio musicale di Stevie Wonder. La tromba di Fabrizio Bosso, il pianoforte di Julian Oliver Mazzariello, il basso e il contrabbasso di Jacopo Ferrazza, la batteria di Nicola Angelucci, insieme al clarinetto di Nico Gori qui in veste di special guest, sono i protagonisti assoluti di questo tributo alla musica di uno degli artisti più iconici di tutti i tempi. Dal vivo eseguiranno alcune delle canzoni più significative di Stevie Wonder, attingendo a un repertorio molto ampio che abbraccia un periodo che va dalla fine degli anni Sessanta fino all’ultima pubblicazione, “A Time to Love”.

Il secondo appuntamento, giovedì 28 dicembre alle 20.30 al Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei, vede protagonista assoluta Maria Pia De Vito. La cantante partenopea, tra le più apprezzate vocalist del jazz europeo, si esibirà insieme al chitarrista brasiliano Roberto Taufic e a Roberto Rossi alla batteria. In trio presenta un progetto transculturale – che fonde tradizione musicale brasiliana, napoletana e jazz – dal quale scaturisce una sorprendente organicità. Che svela quanto mondi espressivi apparentemente distanti abbiano in realtà moltissimi elementi in comune: melanconia, lirismo, fatalismo ed altri più squisitamente lessicali e melodici.

Venerdì 29 dicembre alle 20.30 al Palazzo Municipale di Boscoreale va in scena il duo Omar Sosa & Gustavo Ovalles. Il suono e lo stile unico del pianista cubano Omar Sosa incontra le percussioni multicolori e multiformi (tamburi Bata, congas, bongos, quitiplas, maracas, guiro, piatti) del musicista venezuelano Gustavo Ovalles. Un sodalizio nato alla fine degli anni Novanta che presenta live un repertorio imprevedibile, che parte dall’album “Ayaguna”, ispirato ad una pratica religiosa della cultura Yoruba dell’Africa Occidentale, trapiantata anche in America Latina, conosciuta a Cuba come Santeria. Un concerto che abbraccia stili differenti e che celebra la diversità delle anime della musica delle Americhe e oltre, dai Caraibi, all’America Latina, all’Africa.

Sabato 30 dicembre alle 20.30, la Chiesa di Santa Teresa del Gesù a Torre Annunziata accoglie, invece, i canti gospel e spiritual e le gioiose sonorità rhythm and blues degli statunitensi Baltimora Gospel Singers. Il formidabile ensemble composto da 21 elementi (18 cantanti e 3 musicisti) è considerato uno dei più importanti gruppi del Maryland. Nella sua carriera ha condiviso il palco con leggende quali Pastor Timothy Wrigth e Albertina Walzer, con stelle del gospel quali BeBe & CeCe Winans, Pastor Marvin Sapp, Vashawn Mitchell, Vanessa Bell Armstrong, Patore Charles Jenkins, Dorothy Norwood, Keith Pringle e il leggendario Dottiue Peoples.

«Le straordinarie bellezze di Ercolano incontrano ancora una volta gli eventi di DiVino Jazz. Un’ulteriore straordinaria occasione per visitare la nostra città nei primi giorni del 2024, per un festival che celebra la ricchezza della musica jazz, ma esalta anche le peculiarità e i prodotti del territorio. La Basilica di Pugliano, il centro storico e Villa Campolieto saranno le location dei tre appuntamenti nella nostra città» dichiara il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto.

Il nuovo anno si apre con il concerto di Richard Galliano, il 4 gennaio alle 20.30 alla Basilica di Pugliano a Ercolano. Universalmente riconosciuto come solista d’eccezione dotato di rara polivalenza, Richard Galliano presenta al DiVino Jazz il suo acclamato “New York Tango Trio”. Con la presenza di Adrien Moignard (chitarra) e Diego Imbert (contrabbasso), il fisarmonicista e compositore francese riesce a fondere in un unico stile del tutto personale New Tango e New Musette con un approccio jazz. Suonando in modo totalmente libero, a volte lontano dalla partitura ma mai dall’anima del compositore.

Venerdì 5 gennaio alle 20.30 all’Auditorium Irene De Risi di Boscotrecase arriva uno dei più acclamati jazzisti italiani nel mondo: Stefano Di Battista. Il sassofonista e compositore romano presenta in quartetto “Morricone Stories”, il suo personale omaggio al compositore e Premio Oscar, al quale era legato da una sincera amicizia e da diverse collaborazioni. Temi conosciuti e meno noti di Ennio Morricone diventano perfetti standard jazz grazie a una collaudata formazione che annovera Andrea Rea al pianoforte, Daniele Sorrentino al contrabbasso e Luigi Del Prete alla batteria.

A chiudere i concerti di questa edizione – sabato 6 gennaio alle 20.30 a Villa Campolieto a Ercolano – sarà il leggendario James Senese. A 40 anni dal suo esordio come solista con l’omonimo album, Senese è tornato sulla scena musicale lo scorso maggio con un nuovo album (il 21esimo in carriera), “Stiamo cercando il Mondo”. Un lavoro sincero e appassionato che tiene fede a quell’urgenza espressiva che lo ha portato in quasi sessant’anni di musica, dagli Showmen con Mario Musella a Napoli Centrale insieme a Franco Del Prete, passando per il legame profondo con Pino Daniele, ad essere un punto di riferimento per molte generazioni di musicisti.

Tutti i concerti e le iniziative in programma sono ad ingresso gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per ulteriori informazioni: info@divinojazzfestival.it

Ufficio stampa DiVino Jazz Festival:

Umberto Di Micco dmvcomunicazione@gmail.com

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“Sud Experience – Festival delle Arti” – da mercoledì 27 dicembre a sabato 30 dicembre, la seconda edizione in Basilicata, a Rionero in Vulture https://www.soundcontest.com/sud-experience-festival-delle-arti-da-mercoledi-27-dicembre-a-sabato-30-dicembre-la-seconda-edizione-in-basilicata-a-rionero-in-vulture/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=sud-experience-festival-delle-arti-da-mercoledi-27-dicembre-a-sabato-30-dicembre-la-seconda-edizione-in-basilicata-a-rionero-in-vulture Tue, 19 Dec 2023 11:23:35 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63261 Cresce sempre più l’attesa per la seconda edizione di Sud Experience – Festival delle Arti, notevole rassegna patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Rionero in Vulture e organizzata da Visioni Urbane sotto la direzione artistica dell’intraprendente chitarrista e compositore Donato Pitoia. Il festival avrà inizio mercoledì 27 dicembre e terminerà sabato 30 dicembre. Dedicata alla figura di […]

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Cresce sempre più l’attesa per la seconda edizione di Sud Experience – Festival delle Arti, notevole rassegna patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Rionero in Vulture e organizzata da Visioni Urbane sotto la direzione artistica dell’intraprendente chitarrista e compositore Donato Pitoia. Il festival avrà inizio mercoledì 27 dicembre e terminerà sabato 30 dicembre. Dedicata alla figura di Giustino Fortunato, politico e storico fra i più autorevoli esponenti del Meridionalismo, la kermesse sarà incentrata sul tema sempre attuale e delicato dell’immigrazione, fra letteratura, storia, politica, fotografia e musica. Il centro culturale “Visioni Urbane” (Via Fontana 1961Rionero in Vulture) ospiterà il 27 e 28 dicembre la residenza artistica dell’Orchestra delle Radici, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00, che presenterà il progetto intitolato World Music Project. Si tratta di un ensemble costituito da nove brillanti jazzisti che danno libero sfogo alla loro creatività improvvisativa in pieno solco world music, facendo riecheggiare atmosfere ancestrali e tribali, dallo spirito aggregante. La formazione vede Ashti Adbo (voce, fiati e strumenti a corde), Dudu Kouatè (voce e percussioni), Achille Succi (clarinetto e sax), Angelo Manicone (sax e fiati), Daniele D’Alessandro (clarinetto e tastiere), Domenico Saccente (fisarmonica e pianoforte), Donato Pitoia (chitarra), Nico Andrulli (basso) e Francesco D’Alessandro (batteria) protagonisti di un live che sarà registrato per farne un disco dal vivo. Sempre mercoledì 27, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00, ci saranno delle installazioni audiovisive e fotoreportage artistici visitabili, mentre alle 18:30 si terrà la presentazione della mostra fotografica dal titolo Rotte. Migranti tra Terra e Mare con i fotoreporter Michele Amoruso, Giuseppe Carotenuto, Alessio Paduano e Roberto Salomone. Venerdì, alle 18:30, si proseguirà con un dibattito intitolato Politica e Società – Storie di Immigrazione. “Basilicata: Una Storia Plurale del Sud?”, dove dialogheranno Piero Di Siena, Alessandro Agosta e Giovanni Ferrarese. Poi, alle 21:30, il concerto dell’Orchestra delle Radici. “Sud Experience – Festival delle Arti” si concluderà sabato 30 dicembre prima con un altro dibattito, alle 18:30, sempre dal titolo Politica e Società – Storie di Immigrazione dove sarà presente Mimmo Lucano, noto politico, attivista ed ex sindaco di Riace che argomenterà con la giornalista e producer Nancy Porsia e con Donato Di Sanzo, in presenza della moderatrice Antonella Gravinese. Il gran finale, alle 21:30, sarà dedicato alla performance dell’Orchestra delle Radici con, in apertura, due “Live Solo” di Dudu Kouatè e Ashti Adbo. “Sud Experience – Festival delle Arti” è un evento totalizzante, a ingresso gratuito, volto a sensibilizzare e a smuovere le coscienze nel segno della libertà, abbracciando svariate forme d’arte che suscitano l’interesse di un pubblico eterogeneo.

https://www.facebook.com/visioniurbanerionero

https://www.instagram.com/visioni.urbane/

PER INFO: 348/7569527

STEFANO DENTICE – UFFICIO STAMPA SUD EXPERIENCE – FESTIVAL DELLE ARTI

 

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Umbria Jazz Winter: la trentesima edizione in scena ad Orvieto dal 28 dicembre al 1 gennaio https://www.soundcontest.com/umbria-jazz-winter-la-trentesima-edizione-in-scena-ad-orvieto-dal-28-dicembre/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=umbria-jazz-winter-la-trentesima-edizione-in-scena-ad-orvieto-dal-28-dicembre Fri, 15 Dec 2023 09:31:49 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63193 Nel 1993 Umbria Jazz viveva una fase di grande crescita, complice anche il supporto, per la prima volta, di importanti marchi commerciali che le facevano da sponsor accompagnando il suo cammino verso una dimensione di evento di portata mondiale. Il festival, dunque, era maturo per giocare una nuova scommessa: una manifestazione “gemella”, da svolgersi in […]

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Nel 1993 Umbria Jazz viveva una fase di grande crescita, complice anche il supporto, per la prima volta, di importanti marchi commerciali che le facevano da sponsor accompagnando il suo cammino verso una dimensione di evento di portata mondiale. Il festival, dunque, era maturo per giocare una nuova scommessa: una manifestazione “gemella”, da svolgersi in inverno. Era certamente un rischio, ma il rischio è sempre stato nel DNA di Umbria Jazz, ed era di conforto il fatto che la stessa idea era venuta, con successo, ad altri grandi festival europei, per esempio l’olandese North Sea, che aveva creato un evento autunnale a Maastricht.

Un festival nel periodo tra Natale e Capodanno era una novità, ed in qualche modo riempiva un “buco” nell’offerta culturale e turistica dell’Umbria.

Orvieto fu la città scelta, per molti motivi che vanno dalla bellezza del suo centro storico alla disponibilità di location adeguate (il teatro Mancinelli, le sale del Palazzo del Capitano del Popolo, il Palazzo dei Sette, grandi strutture per la ristorazione…). Da non trascurare anche la favorevole posizione geografica, lungo l’asse autostradale e ferroviaria Roma-Firenze. Decisivi furono però l’entusiasmo degli orvietani, dalle istituzioni locali al mondo del commercio, e, come sempre, il sostegno della Regione. Un entusiasmo che non è venuto meno in questi trent’anni di storia.

Fin da subito, si segnalarono alcune analogie con il festival estivo perugino, ma anche notevoli differenze. Analoga era la formula, ovvero musica tutto il giorno senza soluzione di continuità nell’acropoli orvietana, sfruttando uno scenario unico per bellezza e suggestione. Il diverso periodo dell’anno imponeva però scelte artistiche, dunque una identità musicale, originali. Il festival si svolgeva in luoghi chiusi e non poteva, né voleva, aprirsi a grandi audience. Da qui la scelta di programmi curiosi, “colti” ma non elitari, che privilegiavano la qualità artistica più che la popolarità. E anche questo spiega perché alcuni dei momenti chiave della storia di Umbria Jazz siano accaduti a Orvieto: un episodio su tutti, il magico duo di chitarra Jim Hall – Bill Frisell, serata da non dimenticare, nemmeno per il frequentatore di jazz festival più smaliziato. Ma anche Roy Hargrove, Martial Solal, Jan Garbarek, Brad Mehldau e altri ancora. Sottolineatura imprescindibile è la sezione più cameristica ambientata nel Museo Emilio Greco, che può forse essere presa come simbolo dell’anima più autentica di UJW.

Un altro tratto distintivo di Umbria Jazz Winter è che gli artisti sono quasi tutti residenti; dunque, si possono ascoltare tutti i giorni del festival, ed il pubblico può ritagliarsi un itinerario giornaliero a proprio piacimento. La residenza permette anche incroci tra musicisti e/o la presentazione di progetti diversi dello stesso artista. Tutte opportunità che il direttore artistico, Carlo Pagnotta, ha sfruttato a dovere.

Con il tempo il festival aggiustò il tiro, e aggiunse anche una apertura più decisa alla sua vocazione turistica con i veglioni di fine anno e la performance dei cori Gospel nel magnifico Duomo il pomeriggio di Capodanno, giornata mondiale della pace. Performance che ha anche, e soprattutto, una forte valenza culturale e spirituale. Senza dimenticare l’impatto spettacolare della marching band (Funk Off, naturalmente!).

Trent’anni dopo, in definitiva, Umbria Jazz Winter è un festival con alle spalle un percorso importante che lo descrive come una manifestazione dotata di una precisa e forte identità. Non sono molti i jazz festival italiani con trent’anni di vita, e sono anche meno quelli che possono vantare una tale qualità di cartelloni. Nell’anno dei compleanni simbolici, i trent’anni del festival orvietano sono da festeggiare con la più convinta partecipazione.

I NUMERI

  • Cinque giorni di festival;
  • 120-140 ore di musica;
  • 22 band; 79 eventi;
  • circa 140 artisti;
  • 7 location.

LA FORMULA

L’edizione del trentesimo anno ricalca la ormai consueta e ben definita formula di Umbria Jazz Winter, riproponendo location e orari nella loro articolazione più estensiva e completa.

Si comincia dunque alle 11.30 con la Street parade dei Funk Off e si finisce alle ore piccole. Una non stop di musica in cui è possibile disegnare il proprio personale itinerario, anche grazie al fatto che quasi tutti gli artisti sono residenti.
Le location, tutte nel cuore del centro storico, sono il teatro Mancinelli, la Sala dei 400 e la Sala Expo del Palazzo del Capitano del popolo, il Palazzo dei sette, il Museo Emilio Greco. A queste bisogna aggiungere un’altra “location” tutta particolare, ovvero le vie del centro, scenario delle parate dei Funk Off. Il Duomo ospiterà i canti religiosi del coro Gospel il pomeriggio di Capodanno, Giornata Mondiale della Pace.

I cenoni per festeggiare l’arrivo del nuovo anno con tanta buona musica dal vivo si terranno nel Palazzo dei Sette – Meeting Point Bistro e nella Sala Expo del Palazzo del Capitano del Popolo. Qui saranno anche i Jazz Lunch e Jazz Dinner, per chi vorrà coniugare la musica con la buona cucina orvietana.

Nel Palazzo dei Sette va in scena musica no-stop dall’ora di pranzo fino a notte.

BLINDFOLD TEST DI ASHLEY KAHN A CÉCILE MCLORIN SALVANT IN COLLABORAZIONE CON DOWNBEAT

Ashley Kahn, critico musicale, giornalista e scrittore, una delle grandi “penne” della letteratura jazz contemporanea, sottoporrà a un blindfold test Cécile McLorin Salvant. Il test “alla cieca”, inventato più di sessant’anni fa da Leonard Feather per la storica rivista americana DownBeat, si svolgerà il 30 dicembre alle ore 11 nella Sala dei 400 del Palazzo del Capitano del Popolo (ingresso gratuito).

Si fanno ascoltare dei brani a un musicista che deve indovinare l’esecutore. Che si indovini oppure no, dall’ascolto nasce uno scambio di vedute che si traduce molto spesso in un vero e proprio approfondimento sulla musica e sull’artista. Non una sorta di quiz televisivo, dunque, ma un ragionato esame di un musicista, un genere musicale, un brano.

Per un appassionato di jazz è una stimolante occasione di conoscenza, anche per il livello di chi conduce il test e dell’artista coinvolta.

TRENT’ANNI DI FESTIVAL NELLA MOSTRA DEI MANIFESTI

Riassumere una storia lunga trent’anni anni in una mostra dei manifesti del Festival. È uno sguardo di insieme alle immagini che di edizione in edizione hanno annunciato Umbria Jazz Winter. La mostra è allestita nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e si può visitare dal 7 dicembre al 7 gennaio.

UJ4KIDS

Continuano le iniziative dedicate ai più piccoli che la Fondazione Umbria Jazz porta avanti da alcuni anni, in collaborazione con il mondo della scuola e le istituzioni, per rendere più familiare la musica, favorire lo sviluppo di una sensibilità verso il suono, abituare all’ascolto, stimolare la creatività. La musica anche come formidabile strumento di socialità, condivisione e inclusione.

Il 29 e 30 dicembre due eventi sono in programma alla Sala del Carmine, e uno, il 31, nelle piazze e nei vicoli del centro storico. Il primo ha come titolo “La Musica delle Emozioni” e coinvolgerà alunni della Scuola Primaria di Ciconia dell’Istituto comprensivo “Orvieto – Montecchio” sui temi “movimenti del corpo, percezione del ritmo e attività motoria”: la musica come strumento di crescita dei ragazzi.

Il secondo sarà un “Concerto Clownesco” con Le Clownné & Little Brown Jug Band: uno spettacolo musicale di clownerie per tutti.

Infine, il 31 dicembre, “La Buona Strada”, evento itinerante di musica, letture e giocoleria da Piazza della Repubblica a Piazza Duomo per le vie del centro storico con la Banda giovanile della Filarmonica “Luigi Mancinelli” di Orvieto.

GIAN LUCA LAURENZI, Presidente della Fondazione Umbria Jazz:

“Abbiamo fatto tutto il possibile, in condizioni non facili, per celebrare al meglio il trentesimo anniversario di Umbria Jazz Winter. Pensiamo di esserci riusciti. Abbiamo recuperato tutte le location utilizzate nelle passate edizioni e allestito un programma artistico degno della ricorrenza.

Il Festival orvietano per noi è importante, oltre che per la sua storia – non sono molti i festival jazz italiani con alle spalle trenta anni di vita – perché ha ampliato la dimensione regionale del marchio Umbria Jazz, poi ulteriormente esteso anche a Terni. Umbria Jazz è diventata un sistema di festival che fa dell’Umbria uno dei centri mondiali del jazz. Un sistema unificato da un filo rosso che lega cultura, turismo, qualità della vita”.

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Radio Monte Carlo è la Radio Ufficiale del Festival

 

Per ulteriori informazioni sul programma e l’acquisto dei biglietti dei concerti: https://www.umbriajazz.it/programma/

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SACRO SUD, la IV edizione del festival di Enzo Avitabile, dall’11 dicembre al 6 gennaio in 4 chiese della città di Napoli con artisti da vari paesi del mondo. Frida Bollani Magoni e il progetto Operaquartet di Louis Sclavis con Luigi Cinque, Anais Drago e Paolo Damiani https://www.soundcontest.com/sacro-sud-la-iv-edizione-del-festival-di-enzo-avitabile-dall11-dicembre-al-6-gennaio-in-4-chiese-della-citta-di-napoli-con-artisti-da-vari-paesi-del-mondo-frida-bollani-magoni-e-il-progetto-opera/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=sacro-sud-la-iv-edizione-del-festival-di-enzo-avitabile-dall11-dicembre-al-6-gennaio-in-4-chiese-della-citta-di-napoli-con-artisti-da-vari-paesi-del-mondo-frida-bollani-magoni-e-il-progetto-opera Tue, 05 Dec 2023 15:56:04 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63089 Un festival di dialoghi e concerti inediti ispirato dalle tradizioni e dalle musiche popolari, sacre e devozionali del mondo. Torna anche quest’anno Sacro Sud, la rassegna ideata e diretta da Enzo Avitabile in programma a Napoli dall’11 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024, in quattro chiese della città, dal centro alla periferia. Dalla Basilica di San Giacomo degli Spagnoli alla […]

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Un festival di dialoghi e concerti inediti ispirato dalle tradizioni e dalle musiche popolari, sacre e devozionali del mondo. Torna anche quest’anno Sacro Sud, la rassegna ideata e diretta da Enzo Avitabile in programma a Napoli dall’11 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024, in quattro chiese della città, dal centro alla periferia. Dalla Basilica di San Giacomo degli Spagnoli alla Chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia, passando per la Basilica di San Domenico Maggiore e la Chiesa di San Francesco e Santa Chiara a Ponticelli.

Promossa e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto Napoli Città della Musica e organizzata da Black Tarantella, la quarta edizione di Sacro Sud presenta 7 concerti a ingresso gratuito con grandi artisti italiani e internazionali provenienti da Francia, Germania, Portogallo, Turchia, Iran, Pakistan e Mali.

«Musiche sacre e devozionali, preghiere laiche e canti randagi, alimentano questo festival ideato e realizzato per accogliere persone predisposte a sentire, vedere, conoscere, meditare e ascoltare. Un raduno spontaneo dedicato all’amore per le differenze e all’uomo. Un dialogo della pace fatto di solidarietà, tolleranza e aggregazione» dichiara Enzo Avitabile.

«Il programma 2023 di Sacro Sud condensa e esemplifica alcuni dei valori che rendono nobile l’uomo. Lo fa partendo dalla musica come forma di conoscenza e immergendo l’ascoltatore in un’atmosfera di spiritualità diffusa e immanente, che ritroviamo anche nei luoghi scelti per ospitare gli eventi. Tra questi, per la prima volta, la Basilica di San Giacomo degli Spagnoli, tesoro dell’epoca vicereale recentemente restituito alla città, anche grazie all’accordo di collaborazione siglato dal Comune di Napoli con la Reale Arciconfraternita e Monte del SS. Sacramento dei Nobili Spagnoli» dichiara il coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli Sergio Locoratolo.

Per la serata inaugurale, lunedì 11 dicembre, è in programma un doppio concerto alla Pontificia Reale Basilica di San Giacomo degli Spagnoli (Piazza Municipio, 29). Si inizia alle 20.30 con l’esibizione di Frida Bollani Magoni, giovanissima e prodigiosa polistrumentista e cantante, figlia d’arte, da sempre immersa nel mondo dei suoni e della musica, che presenta una performance straordinaria di piano e voce.

A seguire, alle 21.30, tocca a Operaquartet, progetto speciale che vede insieme sullo stesso palco il clarinettista e compositore francese Louis Sclavis con Luigi Cinque (sassofoni, elettronica), Anais Drago (violino, elettronica) e Paolo Damiani (contrabbasso). Un ensemble di artisti da “incontri straordinari” in equilibrio tra arcaico, contemporary music, elettronica e jazz.

«È un festival dal respiro internazionale quello che Enzo Avitabile porta a Napoli da ormai quattro edizioni. Un momento musicale di grande successo e elevatissima qualità, in cui suoni provenienti da tradizioni diverse si ibridano e la musica diviene essa stessa il luogo di un incontro. Tra le parole chiave attorno alle quali abbiamo costruito il progetto Napoli Città della Musica c’è ‘contaminazione’ e qui la ritroviamo nella sua forma più compiuta» afferma il delegato del sindaco di Napoli per l’industria musicale e l’audiovisivo Ferdinando Tozzi.

Venerdì 15 dicembre la seconda serata di Sacro Sud vedrà protagonista lo stesso Enzo Avitabile nel primo dei due concerti speciali realizzati per questa edizione. Alle 20.30 alla Basilica di San Domenico Maggiore, il cantautore e compositore partenopeo presenta “Devozioni”, un progetto inedito realizzato per questa occasione che riunisce insieme grandi nomi della world music come Alfio Antico (tamburo a cornice), Luigi Lai (launeddas) e il pakistano Ashraf Sharif Khan (sitar).

Sabato 16 dicembre alle 20.30 la Chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia (Largo Donnaregina, 1) accoglie, invece, il raffinato concerto di Cristina Branco, una delle più importanti artiste portoghesi degli ultimi decenni, che ha di recente pubblicato “Mae”, disco che la riporta alle radici più profonde del Fado.

Martedì 19 dicembre torna a Napoli, Kayhan Kalhor. Il musicista iraniano vincitore del Grammy Award e del Womex Artist Award, considerato il più grande virtuoso al mondo del kamancheh (violino persiano), si esibirà alla Chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia con il musicista turco Erdal Erzincan (baglama), ripercorrendo le orme del album “The Wind” pubblicato dalla ECM 2006 che ha segnato l’inizio della loro collaborazione.

Venerdì 21 dicembre, il terzo dei concerti a Donnaregina Vecchia vedrà protagonisti il trombettista e compositore tedesco Markus Stockhausen insieme al musicista iraniano Alireza Mortazavi, uno dei più interessanti e rinomati compositori del Medio Oriente. Insieme presentano il progetto “Hamdelaneh – Intimate Dialogues”, un viaggio tra avanguardia e minimalismo, jazz e musica contemporanea.

Sabato 6 gennaio alle 19.30 l’atto conclusivo di questa edizione vedrà nuovamente sul palco Enzo Avitabile. Nella Chiesa di San Francesco e Santa Chiara a Ponticelli va in scena “Napoli & l’Africa”, un progetto inedito di Avitabile che vedrà la partecipazione straordinaria del griot maliano e polistrumentista Baba Sissoko. A completare la formazione, Emidio Ausiello alle percussioni e Gianluigi Di Fenza alla chitarra acustica.

Il progetto inaugura la programmazione musicale del Comune di Napoli per il “Natale a Napoli 2023”. Tutti i concerti in programma alla IV edizione di Sacro Sud sono ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite.

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Romeo&Juliet Green Planet Movie Award 2023 https://www.soundcontest.com/romeojuliet-green-planet-movie-award-2023/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=romeojuliet-green-planet-movie-award-2023 Sat, 04 Nov 2023 18:37:32 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=62701 Fra i premiati Nicola Piovani, Silvia Nair,  Filippo Gobbato e Tommaso Ferrara, Antonio Bigini Dopo l’assegnazione del Romeo&Juliet Testimoni del Tempo a Nicola Piovani in occasione del suo concerto al Teatro Salieri dello scorso 26 ottobre, la giornata finale del Legnago Film Festival ha ospitato la tradizionale premiazione del Romeo&Juliet Green Planet Movie Award, il […]

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Fra i premiati Nicola Piovani, Silvia Nair,  Filippo Gobbato e Tommaso Ferrara, Antonio Bigini

Dopo l’assegnazione del Romeo&Juliet Testimoni del Tempo a Nicola Piovani in occasione del suo concerto al Teatro Salieri dello scorso 26 ottobre, la giornata finale del Legnago Film Festival ha ospitato la tradizionale premiazione del Romeo&Juliet Green Planet Movie Award, il Premio che il progetto Verona Green Movie Land assegna al cinema e ai suoi protagonisti in linea con i valori della sostenibilità e del sociale, ma anche al grande potere di comunicazione dei valori del cinema. In questo contesto, centrali i due premi alla musica: a Nicola Piovani per il potere comunicativo della sua musica che lo rende, appunto, un Testimone di questo tempo. Ma anche a Silvia Nair, Premio Colonne Sonore, “per la qualità e per l’originalità della scrittura musicale delle sue colonne sonore: finalmente una brillante testimonianza al femminile nel mondo della produzione cinematografica e audiovisiva”.

Il Premio Cinema per il Sociale è andato invece a Fuori luogo di Filippo Gobbato e Tommaso Ferrara, un docufilm distribuito da Emerafilm “per aver saputo raccontare le vite al margine di alcuni ospiti di un Centro di Salute Mentale restituendo loro una fotografia autentica ed una prospettiva di diversa normalità”. Il Premio come Opera Cinematografica Sostenibile è andato invece a Le proprietà dei metalli di Antonio Bigini “per l’impegno nelle pratiche di produzione cinematografiche sostenibili e nella divulgazione dei valori ecologici e ambientali con il film Le proprietà dei metalli, che ha ottenuto la certificazione di ecosostenibilità”.

 

La cerimonia di chiusura andata in scena sabato 28 ottobre al Teatro Salieri di Legnago ha di fatto concluso l’edizione 2023 delle rassegne targate VGML  diffuse su tutto il territorio veronese. Un percorso, nel segno del cinema e della sostenibilità, iniziato nel maggio di quest’anno e che ha toccato Verona dal centro storico al lago di Garda, dalle montagne della Lessinia alla Valpolicella, fino al borgo dei borghi, Soave.

 

A consegnare le menzioni sul palco Renato Cremonesi, presidente di Planet 2050 e ideatore di VGML; Alessandro Anderloni, direttore Artistico del Legnago Film Festival; Graziano Lorenzetti, sindaco di Legnago; Federico Melotto, presidente della Fondazione Culturale Antonio Salieri e Marco Vinco, direttore artistico del Teatro Salieri.

 

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Bab L’Bluz, la band franco-marocchina arriva il 31 ottobre in Italia per un concerto esclusivo a Torre del Greco (Napoli) alla XXVIII edizione del festival Ethnos https://www.soundcontest.com/bab-lbluz-la-band-franco-marocchina-arriva-il-31-ottobre-in-italia-per-un-concerto-esclusivo-a-torre-del-greco-napoli-alla-xxviii-edizione-del-festival-ethnos/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=bab-lbluz-la-band-franco-marocchina-arriva-il-31-ottobre-in-italia-per-un-concerto-esclusivo-a-torre-del-greco-napoli-alla-xxviii-edizione-del-festival-ethnos Sun, 22 Oct 2023 18:14:02 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=62579 Ethnos –  Festival internazionale della musica etnica presenta Bab L’Bluz Martedì 31 ottobre 2023, ore 21 Molini Marzoli (Via Calastro – Torre del Greco) www.festivalethnos.it   Bab L’Bluz in concerto a Torre del Greco (Napoli) per la XXVIII edizione del festival Ethnos. La band franco-marocchina, che fonde musica tradizionale gnawa con il rock e il blues, si esibirà martedì 31 […]

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Ethnos –  Festival internazionale della musica etnica

presenta

Bab L’Bluz

Martedì 31 ottobre 2023, ore 21
Molini Marzoli (Via Calastro – Torre del Greco)

www.festivalethnos.it

 

Bab L’Bluz in concerto a Torre del Greco (Napoli) per la XXVIII edizione del festival Ethnos. La band franco-marocchina, che fonde musica tradizionale gnawa con il rock e il blues, si esibirà martedì 31 ottobre alle ore 21 ai Molini Marzoli, nella loro unica tappa italiana. Dopo il successo del tour negli Stati Uniti, terminato lo scorso 13 ottobre con il live alla Chandler Music Hall in Vermont, il quartetto torna a esibirsi in Italia per un unico esclusivo concerto al festival diretto da Gigi Di Luca. I biglietti – dal costo simbolico di 5 euro – sono disponibili sul circuito Azzurro Service (info prevendita: tel. 081 5934001 – www.azzurroservice.net).

Guidati da una donna afro-marocchina, Yousra Mansour, in un ruolo tradizionalmente maschile, i Bab L’Bluz si ispirano al movimento artistico e culturale Nayda, nato a Casablanca agli inizi del nuovo millennio. Una nuova ondata di artisti e musicisti che prende spunto dal patrimonio locale, cantando parole di libertà nel dialetto della darija.

Nayda!” è anche il titolo del loro debut album pubblicato nel 2020 per la Real World Records, l’etichetta discografica fondata da Peter Gabriel. Un lavoro acclamato dalla critica che ha ricevuto ottime recensioni, da Mojo che lo ha inserito nella Top 10 album mondiale dell’anno alla BBC, passando per il New York Times, Vogue Arabia, Le Monde, Financial Time o Pan African Music e ha vinto nel 2021 i Songlines Music Awards nella categoria Fusion.

Più di ogni altra cosa siamo una rock band“, dichiara la frontwoman Yousra Mansour, che canta e spara riff dalla sua awicha ricoperta di pelle di capra, come una dea guerriera berbera. “Usiamo l’awicha come chitarra e il guembri come basso, entrambi a diverse accordature. Incanaliamo la nostra vasta gamma di influenze nella musica che attraversa i confini e viaggia nel tempo”.

Bab L’Bluz (letteralmente la porta del blues) nasce nel 2018 a Marrakech. La band si ispira alla musica tradizionale Gnawa e Hassani a cui combina sonorità contemporanee. Il progetto prende forma grazie all’incontro tra la carismatica Yousra Mansour (voce, awisha, percussioni e guembri) – cresciuta nella città di El Jadida sulla costa atlantica del Marocco ascoltando la diva libanese Fairouz, la musica gnawa della vicina Essaouira, ma anche Janis Joplin, Oumou Sangaré ed Erykah Badu – e il francese Brice Bottin (guembri, chitarra, percussioni e cori) a Marrakech all’inizio del 2017. Entrambi appassionati di musica Gnawa, hanno deciso di imparare insieme a suonare il guembri, uno strumento a corde pizzicate della tradizione musicale di quei popoli. Hanno voluto combinare le loro influenze raffinatamente, rispettando il mondo analogico emerso negli anni ’60 e ’70, dando così vita alla composizione di un nuovo repertorio. Bab L’ Bluz suona materiale originale che fonde stili diversi per creare un tutt’uno. La band si completa con due musicisti di Lione, Hafid Zouaoui (batteria e cori) e Jérôme Bartolome (flauto, percussioni e cori).

La loro musica mescola tradizioni differenti e ritmi trance, musica chaabi e hassani, echi del deserto, funky, rock e blues. Stili provenienti da diversi continenti che si incontrano per diffondere attraverso il canto un messaggio di pace, di uguaglianza e di amore.

Il concerto di Bab L’Bluz, inizialmente previsto per il 16 settembre 2023 e rimandato al 31 ottobre per problemi burocratici legati al visto d’ingresso della band franco-marocchina, rientra nell’ambito della XXVIII edizione di Ethnos. Il festival internazionale della musica etnica organizzato e prodotto da La Bazzarra, finanziato dalla Regione Campania e dal Ministero della Cultura con il sostegno dei 5 comuni vesuviani coinvolti nel progetto.

Per informazioni e contatti: Tel. 3287232399 – info@labazzarra.com

Social: www.facebook.com/EthnosFestival – www.instagram.com/ethnosfestival

Bab L’ Bluz – El Gamrahttps://www.youtube.com/watch?v=jJEeqwMIcAw

Bab L’ Bluz – Ila Matahttps://www.youtube.com/watch?v=gc94U1ctSS8

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Dal 16 settembre all’8 ottobre 2023 torna ValdobbiadeneJazz https://www.soundcontest.com/dal-16-settembre-all8-ottobre-2023-torna-valdobbiadenejazz/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=dal-16-settembre-all8-ottobre-2023-torna-valdobbiadenejazz Fri, 08 Sep 2023 08:43:57 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=61975 Più di 100 artisti, oltre 30 concerti memorabili in un territorio indimenticabile: dal 16 settembre all’8 ottobre 2023 torna ValdobbiadeneJazz. Attesa in crescita in provincia di Treviso per il ritorno di VALDOBBIADENEJAZZ, il festival musicale delle Colline del Prosecco Superiore di Valdobbiadene e Conegliano DOCG giunto quest’anno alla quinta edizione. Un evento che inizierà il […]

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Più di 100 artisti, oltre 30 concerti memorabili in un territorio indimenticabile: dal 16 settembre all’8 ottobre 2023 torna ValdobbiadeneJazz.

Attesa in crescita in provincia di Treviso per il ritorno di VALDOBBIADENEJAZZ, il festival musicale delle Colline del Prosecco Superiore di Valdobbiadene e Conegliano DOCG giunto quest’anno alla quinta edizione. Un evento che inizierà il prossimo sabato 16 settembre e proseguirà fino a domenica 8 ottobre e coinvolgerà più di 100 artisti per più di 30 concerti che si terranno in diversi ambienti tra cui piazze, auditorium, chiese, cantine e locali pubblici nei paesi di Valdobbiadene, Farra di Soligo, Segusino e Quero, new entry di questa edizione.

Fabrizio Bosso e lo Spiritual Trio, composto da Alberto Marsico e Alessandro Minetto
Fabrizio Bosso Spiritual Trio – Ph: Antonella Aresta

Oltre ai Main Concert, con musicisti di fama nazionale e internazionale, sono in programma vari Open Stage a ingresso libero, Concert In Winery e Jazz Club Live ospitati in cantine e in locali privati di Valdobbiadene e dintorni per dare la possibilità, a quanti vorranno, di tuffarsi in una esperienza caleidoscopica in contesti differenti. In calendario sono previsti nomi del calibro di Fabrizio Bosso, Rosario Bonaccorso, Francesco Bearzatti, Chanda Rule e molti altri musicisti, provenienti anche dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, dalla Germania e dall’Austria.

Non aspettatevi soltanto un Jazz Festival “tradizionale” però: dall’omaggio al rock dei Led Zeppelin con il progetto POST ATOMIC ZEP di Francesco Bearzatti – con tanto di distorsori applicati al sax – all’hip-hop di Conor Michael and the Greenskeepers (per la prima data assoluta in Italia), quello di quest’anno sarà un calendario che punta a confermare l’altissima qualità della proposta musicale raggiunta nelle scorse edizioni, espandendo gli orizzonti e allargando il proprio pubblico con progetti musicali che sconfinano in altri generi.

Il programma dettagliato, in corso di pubblicazione nel sito web e nei canali social del Festival, si arricchisce proprio in questi giorni con l’annuncio dei Concert in Winery, eventi pensati per coinvolgere ancora di più le realtà produttive del territorio nella realizzazione del Festival, non più solo in veste di sponsor ma anche di nuove location da scoprire e in cui assaporare ottima musica. Nel dettaglio, le cantine che ospiteranno dei concerti sono: Andreola (in collaborazione con la Trattoria Alla Cima), Valdo, Mionetto, Bortolomiol e Val d’Oca /Cantina Produttori.

È confermata anche l’organizzazione di un concerto in collaborazione con gli Istituti San Gregorio, che farà parte degli eventi dedicati agli ospiti della struttura e aperti anche ai parenti e al territorio.

Un’ulteriore sorpresa in programma è rappresentata dalla presenza in cartellone dell’evento in chiusura alla mostra Genius Loci dell’artista Paolo Del Giudice, visitabile presso l’Ex Opificio di Villa Dei Cedri anche durante i giorni di ValdobbiadeneJazz 2023.

Oltre a essere una manifestazione musicale, ValdobbiadeneJazz fa anche parte di un fortunato e apprezzato progetto culturale e di marketing territoriale iniziato nel 2019 e cresciuto consolidandosi nel corso degli anni. Tutto questo è stato possibile grazie alla generosità di un pool di aziende locali, enti, consorzi e strutture commerciali che hanno creduto nella musica e investito nella cultura. Il progetto è supportato dal Consorzio delle Pro Loco del Valdobbiadenese e dalle amministrazioni comunali di Valdobbiadene, Segusino, Farra di Soligo e Quero. Importante è il contributo del Main Sponsor Allianz Bank Financial Advisors, Centro di Consulenza Finanziaria di Treviso, del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e delle  aziende del territorio che partecipano alla realizzazione del progetto riconoscendone la bontà e  le potenziali ricadute positive.

Altre novità del festival sono l’immagine che accompagnerà la grafica del ValdobbiadeneJazz edizione 2023, il “Sax Man” opera dell’artista locale Aldo Rebuli, e la presentazione durante il festival di “Live in Valdobbiadene” primo cd inciso dall’ambasciatore del festival ValdobbiadeneJazz Ensemble, registrato durante tre concerti che si sono svolti nel 2022. I brani dell’album, ad eccezione di uno standard jazz, sono composti dai musicisti dell’ensemble Nicola Guidolin e Michele Tedesco.

L’organizzazione del festival è curata dagli ideatori Silvana Curto e Massimo de Nardo, in collaborazione con il Consorzio Valdobbiadene, mentre la direzione artistica del Festival è affidata all’Agenzia ArteRitmi di Vincenzo Barattin.

Con ValdobbiadeneJazz 2023, Valdobbiadene e il suo centro storico torneranno protagonisti di un grande evento musicale, che coinvolgerà la rinnovata piazza Marconi, l’auditorium Celestino Piva, l’antica Chiesa di San Gregorio Magno, il Duomo, sedi di alcuni sponsor e locali del comune, trasformandoli in un formidabile palcoscenico diffuso. Agli spazi valdobbiadenesi si aggiungeranno l’Auditorium Santo Stefano di Farra di Soligo, Corte Finadri in centro a Segusino e il Teatro del Centro Culturale Bice Lazzari di Quero.

Il festival sarà l’occasione ideale per chiudere in bellezza l’estate e dare il benvenuto all’autunno in un territorio unico e meraviglioso, patrimonio Unesco dal luglio 2019, accompagnati dalle note dei protagonisti della rassegna.

Per rimanere aggiornati sulla programmazione si possono consultare il sito www.valdobbiadenejazz.com e le pagine Facebook e Instagram.

I biglietti per i concerti a pagamento si possono acquistare nel sito www.valdobbiadene.com

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Afrobrix 2023, torna il festival dell’afro discendenza tra rock, rap e afrobeat https://www.soundcontest.com/afrobrix-2023-torna-il-festival-dellafro-discendenza-tra-rock-rap-e-afrobeat/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=afrobrix-2023-torna-il-festival-dellafro-discendenza-tra-rock-rap-e-afrobeat Wed, 06 Sep 2023 07:44:58 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=61940 In programma dall’8 al 10 settembre a Brescia la quarta edizione Afrobrix, il primo festival italiano dedicato all’afro discendenza. Musica, cultura, arte e cinema per valorizzare tutte le realtà afrodiscendenti e afroeuropee partendo dal contesto socio-culturale in cui queste vivono. La mission di Afrobrix vuole da un lato sviluppare la multiculturalità, intesa come pluri appartenenza […]

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In programma dall’8 al 10 settembre a Brescia la quarta edizione Afrobrix, il primo festival italiano dedicato all’afro discendenza. Musica, cultura, arte e cinema per valorizzare tutte le realtà afrodiscendenti e afroeuropee partendo dal contesto socio-culturale in cui queste vivono. La mission di Afrobrix vuole da un lato sviluppare la multiculturalità, intesa come pluri appartenenza culturale e identitaria, dall’altro promuovere l’inclusione e l’interazione tra le comunità 2G e la cittadinanza bresciana. Afrobrix esprime la bellezza e l’importanza dell’afrodiscendenza come componente sociale eterogenea, multiforme e complessa, come una forza capace di arricchire e trasformare cultura, arte e le società nel loro insieme.

La scaletta del venerdì
Apre l’edizione 2023 di Afrobrix, la formazione alternative rap Death of Autotune. Nata nel 2018 con all’attivo l’album “Intro”, è guidata dal cantante di origine ghanese Mr RowBrown. Con lui Lyo (chitarra), Benzo (batteria) e Nicolas Lecchi (basso/sax). Seguo le 8 band emergenti selezionate dallo staff di Afrobrix. Da Brescia l’Hip-Hop di Marco Verzeletti in arte Chainsaw, da Torino il pop-afrobeat di Youri Nganseu meglio conosciuto come Ngkm, segue il rock dei bresciani TunesSlippers e il pop di UmbertoTrotta, da Verona il pop della musicista Susanni Hernandéz in arte Susanni, l’afrobeat di BigbangBishanya nome d’arte di Aristide Uwizeye, da Treviso David Blessed con il suo progetto afrobeat BlesKing e il musicista pop bresciano Frastuono.

La giuria di Afrobrix Contest
I tre giudici che quest’anno valuteranno le proposte degli emergenti saranno la cantante bresciana di origini senegalesi Awa Sané, il manager musicale veronese di origine ghanese Baisel Kodjo e il rapper bresciano di origini nigeriane Tommy Kuti. A loro il compito di valutare gli 8 artisti che si sono esibiti durante la serata del venerdì per decretare il vincitore.

Le band del sabato
Quattro le band protagoniste della serata. Si parte con i CousCous a Colazione, band guidata dalla cantante di origini mozambicane Wilma Fatima Matsombe. Sonorità dance e pop con influenze jazz e r’n’b, con elementi sonori tra il Mediterraneo e l’Africa. La band comprende anche Antonio Casalino (batteria), Mattia Mennella (chitarra/synth), Gioele Cangini (chitarra) e Giacomo Cortesi (basso/synth). Salirà poi sul palco la cantante senese, ma di origini camerunensi Lüzai. Musicista che punta a una dimensione artistica dal respiro internazionale, come dimostrano le diverse sfumature neo-soul ed elettroniche alla base della sua proposta. Nei suoi testi messaggi positivi, di inclusione, di riconnessione con le proprie radici. Sarà poi la volta di Heartman, rapper bresciano di origini ivoriane che alterna testi introspettivi a uno storytelling dal sapore malinconico. Una voce morbida e melodica, che si appoggia ad un una produzione firmata da Lie O’Neill racconta la realtà che lo circonda, fatta di miseria e gioie, strade tortuose e cuori infranti. Chiudono i Couleurs d’Afrique, progetto bresciano che affonda le sue radici tra Senegal e Gambia. Combo che unisce musicisti accomunati dalla passione per la musica tradizionale africana. La band è composta da Haruna Kuyateh (voce/kora), Moussa Ngom (chitarra/voce), Ibra Guisse (percussioni), Marco Malpelo (sax), Tresor Samba (chitarra) e Papà Camera (percussioni).

Il programma della domenica
Sul palco gli afro-brasiliani Pretobras. L’incontro musicale tra Thiago Sun, ritmista di Recife e Fernando Brito chitarrista e cantante di Sao Paolo. Il progetto rivisita classici e canzoni meno note di autori come Luiz Melodia, Marku Ribas, Djavan, Gilberto Gil, Tim Maia, Luiz Gonzaga, Itamar Assumpçao, Dona Ivone Lara e Olodum tra gli altri. La serata prosegue con i congolesi Lokito! Un’avventura musicale che, ripercorrendo la storia della rumba congolese, ne traccia coordinate e rotte da una sponda all’altra dell’Atlantico, tessendo trame tanto impreviste. Sul palco Donat Munzila (chitarra/voce), Benj Benji (voce/percussioni), Agbeko (chitarra), Richard Tchatcho (basso) e Kader Diop (batteria). A chiudere l’evento l’esibizione dell’artista vincitore di Afrobrix Contest.

Tutte le esibizioni saranno anticipate e concluse dai DJ set con le migliori selezioni tra reggae, electro, afrobeat, Hip-Hop e molto altro ancora.
Durante la manifestazione saranno presenti numerosi standenogastronomici con prodotti agricoli dell’Africa coltivati sul territorio, cucinatipicaeritrea, etiope, ivoriana, burkinabé e ghanese. E ancora accessori etnici femminili, vestiti, scarpe e borse in wax (il tipico tessuto africano di cotone dai colori sgargianti e dalle numerose fantasie), ma anche oli essenziali, burro di karité, olio di cocco e burro di cacao. Ogni sera, durante gli spettacoli verrà dedicato un momento dove afro discendenti e potranno mettersi in gioco e leggere le proprie poesie al microfono sul palco di Afrobrix.

L’evento è organizzato dai Missionari Comboniani – Fondazione Nigrizia in collaborazione con Associazione Centro Migranti – Diocesi di Brescia, Collettivo UNO, Associazione Gli Altree con la collaborazione del Comune di Brescia, con il sostegno di Fondazione Cariplo, ASM, Fondazione Comunità Bresciana, Associazione Museke e Associazione Centro Migranti.
Afrobrix è anche in partnership con il festival IFF (Integration Film Festival) di Bergamo per celebrare Brescia-Bergamo Capitali della Cultura.
L’appuntamento con Afrobrix continuerà dal 10 al 12 novembre con Afrobrix Film Festival.

8, 9, 10 settembre
dalle 18 alle 24
Centro Comboni Brescia
Viale Venezia, 116 – Brescia
Ingresso libero
Infoline +39030362566

L'articolo Afrobrix 2023, torna il festival dell’afro discendenza tra rock, rap e afrobeat proviene da Sound Contest.

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