Maurizio Spennato, Autore presso Sound Contest https://www.soundcontest.com/author/ms7591sc/ Musica e altri linguaggi Mon, 18 Mar 2024 10:21:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.1 DARIO SAVINO DORONZO | Reimagining Aria https://www.soundcontest.com/dario-savino-doronzo-reimagining-aria/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=dario-savino-doronzo-reimagining-aria Mon, 18 Mar 2024 10:05:23 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=64398 Eccezionalmente, le riflessioni di oggi non riguardano, come al solito, un solo disco ma due, pur non trattandosi di un vero e proprio album doppio. I due dischi, pur essendo due lavori distinti, separati da un certo lasso di tempo e collaborati da ospiti diversi, sono infatti concettualmente strettamente correlati tra loro.   Il duo […]

L'articolo DARIO SAVINO DORONZO | Reimagining Aria proviene da Sound Contest.

]]>

DARIO SAVINO DORONZO
Reimagining Aria
Digressione Music
2023

Eccezionalmente, le riflessioni di oggi non riguardano, come al solito, un solo disco ma due, pur non trattandosi di un vero e proprio album doppio. I due dischi, pur essendo due lavori distinti, separati da un certo lasso di tempo e collaborati da ospiti diversi, sono infatti concettualmente strettamente correlati tra loro.

 

Il duo formato da Dario Doronzo al flicorno soprano e Pietro Gallo al pianoforte ha proposto recentissimamente Reimagining Aria, una raccolta di composizioni musicali, frutto del lavoro di ricerca del compositore Daniele Sardone, caratterizzata da una spiccata contaminazione tra musica classica e jazz contemporaneo.

La commistione tra musica “classica” e “jazz” non è una pratica nuova; nel passato recente ci sono stati numerosi esempi nei quali musicisti e compositori, molto blasonati e di altissimo spessore, con radici in ambedue i generi musicali, hanno ricercato, riconosciuto e messo in pratica le attinenze e i possibili paralleli tra la musica classica ed i costrutti del jazz, in particolare di quello cosiddetto “colto”.

In questo Reimagining Aria, appoggiato dal poliedrico talento del duo Doronzo & Gallo – ambedue caratterizzati da studi classici giovanili, attualmente docenti di conservatorio ciascuno del proprio strumento e fortemente immersi nel linguaggio del jazz – Sardone fa ampiamente e dichiaratamente riferimento alle arie di elegantissimi compositori di epoca barocca selezionandone diversi tra i meno conosciuti ai più ma sicuramente in grado di far drizzare le antenne agli estimatori della musica classica che, al tempo stesso, amano anche il jazz.

Troviamo infatti, accanto ai brani rivisitati di Alessandro Scarlatti e Benedetto Marcello, quelli ispirati dalle composizioni di Antonio Cesti, di Antonio Caldara, di Giulio Caccini, di Francesco Cavalli e di Nicola Porpora.

L’intento compositivo e il risultato delle esecuzioni del duo risultano sempre, nel loro complesso, sobri e rispettosi della materia prima, senza alcuna concessione a personalismi o a protagonismi.

Nei brani Sebben Crudele, da Antonio Caldara,  O Cessate Di Piagarmi, da Alessandro Scarlatti, e Dall’Amor Più Sventurato, da Nicola Porpora, – a proposito di contaminazione tra epoche e approcci stilistici diversi – troviamo la partecipazione del clarinettista Gabriele Mirabassi, musicista già ampiamente noto e riconosciuto sia in ambito nazionale che internazionale per la sua classe e la sua disinvoltura sia col classico che col jazz e per le sue ecletticità, raffinatezze e virtuosismi esecutivi, che non necessita di ulteriori presentazioni.

 

Subito dopo aver ascoltato e ragionato delle implicazioni che hanno originato questo progetto, non si può non fare un breve passo all’indietro per fermarsi a parlare anche di Reimagining Opera, album frutto della prima ispirazione di Dario Doronzo e Pietro Gallo nell’affrontare questo tipo di operazione e di ricerca  che ha anticipato l’odierno Reimagining Aria.

Nato qualche anno prima, nel 2019, Reimagining Opera ha attraversato la parentesi penalizzante della pandemia che non gli ha permesso, probabilmente, di ricevere tutte le opportunità, la diffusione e l’attenzione che avrebbe meritato. Ma fortunatamente la musica, specie quella di qualità, non è scalfita dal tempo che passa, anzi, come il vino buono, ne riceve maggiore apprezzamento.

In Reimagining Opera erano stati implementati i medesimi intenti di contaminazione stilistica ma la celebrazione aveva riguardato principalmente autori operanti tra il ‘700 e l’800, da Giuseppe Verdi, con l’Overture dall’Otello, a Giovanni Paisiello col suo Nel Cor Più Non Mi Sento, dall’opera La Molinara, passando per Alessandro Parisotti, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Tommaso Giordani, con una puntata all’indietro a Claudio Monteverdi.

Ospite di questo album era stato il notissimo musicista e compositore francese Michel Godard, fine interprete di tuba ma soprattutto di serpentone, antico e raro strumento, quest’ultimo, di cui lui è uno dei rarissimi solisti al mondo – qualcuno dice l’unico – anch’egli eclettico interprete con innumerevoli esperienze internazionali sia in ambito classico che jazz. Ne è prova esplicita il brano Fruccia d’ali, la bonus track a firma dello stesso Godard.

 

Ambedue le registrazioni, realizzate con grande cura e attenzione sia per la qualità acustica degli ambienti che per l’altissima classe degli strumenti impiegati, sono disponibili sia in formato CD – con copertine e libretti interni molto eleganti, curati ed esaurienti – sia in formato digitale sulle principali piattaforme web.

In particolare, Reimagining Opera, per la gioia di amatori e collezionisti, è disponibile anche in formato vinile.

Genere:

Third stream

 

Reimagining Aria

Musicisti:

Dario Savino Doronzo, Flugelhorn
Pietro Gallo, Piano
Special Guest:
Gabriele Mirabassi, Clarinet

Tracklist:

01. Intorno all’idol mio
02. Sebben, crudele
03. Chi vuole innamorarsi
04. O cessate di piagarmi
05. Quella fiamma che m’accende
06. Tu c’hai le penne, amore
07. Delizie contente che l’alma beate
08. Dall’amor più sventurato

 

Reimagining Opera

Musicisti:

Dario Savino Doronzo, Flugelhorn
Pietro Gallo, Piano
Special Guest
Michel Godard, Serpent

Tracklist:

01. Giuseppe Verdi – Ouverture (Otello)
02. Claudio Monteversi – Sì dolce è ‘l tormento (Ft. Michel Godard)
03. Alessandro Parisotti – Se tu m’ami
04. Giacomo Puccini – Nessun dorma (Turandot)
05. Pietro Marcagni – Intermezzo (Cavalleria rusticana)
06. Tommaso Giordani – Caro mio ben (Ft. Michel Godard)
07. Nel cor più non mi sento (La molinara)
Bonus Track:
08. Michel Godard – Fruccia d’ali (inspired by “Pur ti miro”)

Links:

Dario Doronzo
Digressione Music

L'articolo DARIO SAVINO DORONZO | Reimagining Aria proviene da Sound Contest.

]]>
BLEWITT | Exploring New Boundaries https://www.soundcontest.com/blewitt-exploring-new-boundaries/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=blewitt-exploring-new-boundaries Sat, 02 Mar 2024 11:35:27 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=64209 Un album energico, dinamico, pieno di spunti compositivi e di ricche contaminazioni stilistiche. E’ così che si potrebbe intatti riassumere l’ascolto di questo Exploring New Boundaries del gruppo Blewitt: ricco e generoso, con i suoi ben 79 minuti di musica che riesce a riservare ininterrottamente sorprese (lasciando quasi intendere che potrebbe esserci dell’altro ancora da […]

L'articolo BLEWITT | Exploring New Boundaries proviene da Sound Contest.

]]>

BLEWITT
Exploring New Boundaries
Neuklang - ADA Music (Warner Music Group) – Bauer Studios Verlag
2023

Un album energico, dinamico, pieno di spunti compositivi e di ricche contaminazioni stilistiche.

E’ così che si potrebbe intatti riassumere l’ascolto di questo Exploring New Boundaries del gruppo Blewitt: ricco e generoso, con i suoi ben 79 minuti di musica che riesce a riservare ininterrottamente sorprese (lasciando quasi intendere che potrebbe esserci dell’altro ancora da aggiungere…).

Il gruppo Blewitt è formato da tre giovani musicisti – il pianista Stefano Proietti, il bassista Oscar Cherici e il batterista Gian Marco De Nisi – autori di quasi tutti i brani presentati nell’album in alcuni casi singolarmente e in altri con preziosa sinergia a “sei mani”.

Due brani sono stati infatti riservati ad omaggiare due giganti della storia del jazz, Whyne Shorter, con la sua Footprints, e McCoy Tyner, con la sua Passion Dance.

Inner Struggle, l’incipit dell’album, mette subito in chiaro i richiami alla musica classica, rivenienti dagli studi “seri” che hanno caratterizzato la formazione dei tre componenti la band, riferimenti che si rincontreranno poi molte altre volte nel dipanarsi delle varie composizioni ma che però, nel giro di poche battute, il brano stesso contraddice per articolarsi ed evolversi in mille altri generi e sfumature musicali.

La sorprendente capacità di contaminare tra essi, come recita il titolo dell’album ”Exploring New Boundaries“, generi sensibilmente diversi tra loro si svolge però molto fluidamente; il trio trasporta da un’atmosfera all’altra l’ascoltatore senza che quasi se ne accorga; ottimi esempi di questa caratteristica sono la citazione alla musica barocca di Bach To The Future, oppure il richiamo ai costrutti musicali arabeggianti di Pace Nel Mediterraneo, brano che fatalmente risulta di grande attualità.

Complice della complessa operazione di coinvolgimento dell’ascoltatore l’abbondante ricorso a passaggi complessi, che sfiorano la sfera del virtuosismo, con frequente ricorso alle dissonanze e ai tempi dispari.

Nonostante la giovane età Stefano Proietti, Oscar Cherici e Gian Marco De Nisi hanno già collezionato un buon numero di esperienze, sia a livello personale – i tre hanno iniziato molto precocemente a suonare ed a comporre – che nella formazione attuale, accanto a  grandi nomi del panorama musicale nazionale ed internazionale in diverse iniziative di prestigio.

A giudicare complessivamente dall’estrosa varietà compositiva, dall’esplosione di grinta e fantasia, dalla prorompente voglia di fare, di suonare e di comunicare che li contraddistingue, ci aspettiamo di sentire parlare ancora dei Blewitt molto presto.

 

Genere:
Contemporay / Classic / Symphonic / Avant-garde Jazz

Musicisti:

Stefano Proietti, Piano
Oscar Cherici, Electric Bass
Gian Marco De Nisi, Drums

All tracks arranged and produced by Blewitt

Tracklist:

01. Inner Struggle – (S. Proietti)
02. Verso l’Atman – (O. Chierici)
03. Tormenta – (S. Proietti)
04. Embrace Your Destiny – (O. Chierici)
05. Red Sun – (S. Proietti , O. Chierici, G. M. De Nisi)
06. Bach To The Future – (S. Proietti)
07. Pace Nel Mediterraneo – (O. Chierici)
08. Arcturus – (S. Proietti , O. Chierici, G. M. De Nisi)
09. Una Volta Ancora – (S. Proietti)
10. Footprints – (W. Shorter)
11. Il Fuoco di Lauridsen – (S. Proietti , O. Chierici, G. M. De Nisi)
12. Passion Dance – (M. Tyner)

Links:

Blewitt on FB

L'articolo BLEWITT | Exploring New Boundaries proviene da Sound Contest.

]]>
DIEGO BETTAZZI | Alternate Dream https://www.soundcontest.com/diego-bettazzi-alternate-dream/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=diego-bettazzi-alternate-dream Sat, 24 Feb 2024 09:58:21 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=64095  E’ caratteristica comune tra gli artisti la dicotomia tra il sogno e la realtà, tra la necessità di essere solidi e concreti e il bisogno di sognare e sentirsi “liquidi”.   La copertina di Alternate Dream esordisce con una citazione di Arthur Schopenhauer, che dice più o meno così: “Realtà e sogno sono pagine […]

L'articolo DIEGO BETTAZZI | Alternate Dream proviene da Sound Contest.

]]>

DIEGO BETTAZZI
Alternate Dream
Wow Records
2023

E’ caratteristica comune tra gli artisti la dicotomia tra il sogno e la realtà, tra la necessità di essere solidi e concreti e il bisogno di sognare e sentirsi “liquidi”.

 

La copertina di Alternate Dream esordisce con una citazione di Arthur Schopenhauer, che dice più o meno così: “Realtà e sogno sono pagine di uno stesso libro. Leggerle in ordine è vivere, esplorarle a caso è sognare”.

Concetto che fa il pari con La Vida Es Sueño – “… toda la vida es sueño, y los sueños, sueños son…” –  di Pedro Calderòn de la Barca

Sono state quindi proprio questo tipo di considerazioni a guidare le composizioni di Diego Andrea Bettazzi che esordisce, con questo suo nuovo “concept album”, sognando una città immaginaria e disegnandola con la sua musica in cui è costantemente presente il riferimento ai grandi maestri del jazz moderno, in particolar modo quelli precursori del suo strumento.

I brani dell’album sono infatti tutti composti dal “band leader” Diego Bettazzi, saxophonista alto e soprano, titolare di un efficacissimo quartetto – formato dal pianista Lewis Saccocci, dal contrabbassista Alessandro Bintzios e dal batterista Cesare Mangiocavallo – in cui è evidentissimo l’interplay, il senso dell’afflato profondo e consolidato che aleggia tra i componenti della band.

Il viaggio immaginato dall’autore si presenta, tutt’altro che idilliaco, piuttosto concretamente drammatico nei suoi aspetti e nelle sue prospettive; i toni della musica sono spesso duri e il filo conduttore che descrive le atmosfere e le sensazioni incontrate nel percorso risulta nel complesso drammatico, a tratti contorto e cupo.

La ritmica del jazz proposto in Alternate Dream è invece improntata al dinamismo, a partire da Rem Phase, quella che avvia il vero e proprio turbinio dei sogni, dov’è ottimamente rappresentata in musica la particolare inquietudine dei globi oculari che caratterizza quella specifica fase del sonno; Bettazzi concede infatti molto alle dissonanze e ai tempi sincopati, i fraseggi sono tutt’altro che scontati ma piuttosto variamente articolati con l’effetto di mantenere alta la “tensione” dell’ascoltatore.

Nei brani intermedi si alternano tutti i diversi scenari che – come spesso avviene nei sogni – si susseguono senza essere necessariamente legati da un preciso filo logico, Camel Ride è una sorta di viaggio nel deserto col suo stile vagamente arabeggiante, Rough Road rappresenta un difficile passaggio su una strada insidiosa, Football Arena, col suo swing, evoca l’alternarsi del possesso palla nella danza dei calciatori, e così via fino a Hope’s House, l’ultimo brano dell’album nel quale si può ritrovare l’esiguo spazio concesso all’armonia e alla “distensione”.

In quest’ottima prova Diego Bettazzi riesce, sia nella composizione che nell’esecuzione della sua musica, nell’esercizio di trasmettere perfettamente all’ascoltatore, in un misto di lirismo drammatico e inquietudine, tutte le profonde emozioni oniriche che ha inteso riversare sull’intero lavoro.

 

Genere: Contemporary Jazz, Swing

Musicisti:

Diego Bettazzi, Alto & Soprano Sax
Lewis Saccocci, Piano & Fender Rodes
Alessandro Bintzios, Double Bass
Cesare Mangiocavallo, Drums

 

Tracklist:

01. Rem Phase
02. Camel Ride
03. Rough Road
04. Fear
05. Foosball Arena
06. Wrong Way
07. Big Lex’s House
08. Bad Luck Park
09. Hope’s House

L'articolo DIEGO BETTAZZI | Alternate Dream proviene da Sound Contest.

]]>
SERGIO CASABIANCA | De visu https://www.soundcontest.com/sergio-casabianca-de-visu/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=sergio-casabianca-de-visu Thu, 08 Feb 2024 13:36:14 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63845 Il suo intento dichiarato era quello di raccontare delle storie ed interpretare degli stati d’animo attraverso la musica e possiamo dire, senza timore di essere smentiti, che ci è riuscito perfettamente.   E’ un talento specifico quello che hanno alcuni autori nel saper stimolare in maniera particolarmente efficace alcuni recettori dell’immaginario umano per evocare certe […]

L'articolo SERGIO CASABIANCA | De visu proviene da Sound Contest.

]]>

SERGIO CASABIANCA
De visu
TRP Music
2023

Il suo intento dichiarato era quello di raccontare delle storie ed interpretare degli stati d’animo attraverso la musica e possiamo dire, senza timore di essere smentiti, che ci è riuscito perfettamente.

 

E’ un talento specifico quello che hanno alcuni autori nel saper stimolare in maniera particolarmente efficace alcuni recettori dell’immaginario umano per evocare certe sensazioni piuttosto che altre.

De Visu, il primo vero e proprio album prodotto in veste di leader dal chitarrista e compositore Sergio Casabianca, è una raccolta di brani originali nei quali l’autore riesce davvero a disegnare stati d’animo diversi – momenti onirici, tratti lirici e drammatici o sensazioni di dinamismo – in cui traspare chiaramente il carico emotivo che ha inteso trasmettere nel generare il gesto compositivo.

In questo esercizio, che ha avuto illustri predecessori, Casabianca mostra di avere conoscenza approfondita dei grandi maestri del jazz, suoi predecessori della padronanza dello strumento, che hanno saputo dare stile, eleganza e personalità all’espressività della chitarra jazz, e dimostra di averne ben assorbito ed assimilato gli insegnamenti. Pare infatti di riconoscere a tratti l’impronta del tocco di Joe Pass, di ritrovare le tracce della sensibilità di Jim Hall e i riferimenti ai più grandi jazzisti della storia della chitarra in America, nonché la timbrica ovattata e avvolgente di Franco Cerri, che ha saputo lasciare un solco indelebile nell’epopea del jazz italiano.

Gli studi del Casabianca, partiti però dall’approccio classico presso il conservatorio di Catania, e proseguiti poi con la specializzazione a Venezia e poi, di nuovo, presso la scuola siciliana, a Palermo, hanno lasciato un evidente attitudine alla disciplina, allo studio e alla cura attenta dei particolari. Ci sono stati anche una parentesi oltreoceano ed alcuni concorsi internazionali, tappe fondamentali nell’esperienza generale di un musicista jazz, che lui stesso riconosce essere state estremamente formative e stimolanti, e che sono state riversate oggi nel suo De Visu.

Sono anche da sottolineare la grande fantasia compositiva, la ricchezza nel fraseggio, l’attenzione nella ricerca del sound, ottimamente contrappuntate dagli eccellenti compagni di viaggio di Sergio Casabianca.
L’apporto e il supporto offerti al progetto dal contrabbassista Riccardo Grosso e dal batterista Peppe Tringali, ha interessato anche la sfera degli arrangiamenti, il che ha creato nell’interplay una componente di complicità alimentata dalla possibilità data a ciascuno di introdurre nella musica espressività e sensibilità  proprie e singolari.

I due sodali hanno saputo dare quindi il giusto spessore e la pienezza necessaria al suono con grande eleganza mantenendosi, secondo quanto richiesto dall’equilibrio di ciascun brano, nella giusta sobrietà pur senza mai essere al di sotto delle aspettative e senza mai apparire scontati.

 

Genere: Post Bop, Contemporary Jazz, Blues, Swing

 

Musicisti:

Sergio Casabianca, guitars
Riccardo Grosso, double Bass
Peppe Tringali, drums

Tracklist:

01. Dreams In A Spiral
02. Sire
03. De Visu
04. Birds Of San Marco
05. Milo Crew
06. Supposed Teachers
07. Desk Of Love
08. Fondamenta Nuove
09. Raining In My House

Link:

Sergio Casabianca on FB

TRP Music

L'articolo SERGIO CASABIANCA | De visu proviene da Sound Contest.

]]>
CLAUDIO ANGELERI feat. GIANLUIGI TROVESI | Concerto https://www.soundcontest.com/claudio-angeleri-feat-gianluigi-trovesi-concerto/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=claudio-angeleri-feat-gianluigi-trovesi-concerto Thu, 18 Jan 2024 12:04:18 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63598  Concerto è un progetto musicale molto originale, sia nella genesi che nella realizzazione, nella composizione, nell’interpretazione e nella proposizione dei brani che – fatta eccezione per la Lacrimosa tratto dalla Messa da Requiem op. 73 di Gaetano Donizetti – sono tutti frutto della genialità di Claudio Angeleri, “titolare dell’impresa”, pianista, compositore e arrangiatore, nonché […]

L'articolo CLAUDIO ANGELERI feat. GIANLUIGI TROVESI | Concerto proviene da Sound Contest.

]]>

CLAUDIO ANGELERI feat. GIANLUIGI TROVESI
Concerto
Dodicilune - IRD
2023

Concerto è un progetto musicale molto originale, sia nella genesi che nella realizzazione, nella composizione, nell’interpretazione e nella proposizione dei brani che – fatta eccezione per la Lacrimosa tratto dalla Messa da Requiem op. 73 di Gaetano Donizetti – sono tutti frutto della genialità di Claudio Angeleri, “titolare dell’impresa”, pianista, compositore e arrangiatore, nonché insegnante ed autore di libri di didattica musicale, con i testi di Alessia Marcassoli negli unici due brani cantati.

Il progetto, nato nell’ambito delle iniziative per celebrare Bergamo|Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, intende celebrare diversi personaggi che hanno saputo rendere illustre nei secoli i territori bresciani e bergamasco ciascuno con il proprio talento o conoscenza in ogni ambito, dalla scienza alla musica, dalla letteratura all’architettura e all’arte.

Affiancandosi il clarinettista Gianluigi Trovesi, che non necessita di presentazioni e col quale non è nuova la collaborazione in ambito artistico, Angeleri ha affrontato la sfida di vestire di musica, interpretare e raccontare il valore e l’importanza che hanno assunto nella storia personaggi, illustri e non, originari del territorio, della levatura di Arturo Benedetti Michelangeli nella musica, Niccolò Tartaglia nelle scienza matematiche, Michelangelo Merisi detto “il Caravaggio” nella pittura, Giacomo Costantino Beltrami nell’esplorazione di terre sconosciute, Giacomo Quarenghi nell’architettura e nella pittura, Gaetano Donizetti, genio indiscusso della musica classica, Torquato Tasso nella letteratura, assieme alle “donne comuni”, gente del popolo, protagoniste nella Resistenza.

Concerto nasce dunque come un’istantanea, la registrazione “unica” ed originale di un evento, di una delle tante rappresentazioni, tenutasi nell’Auditorium Modernissimo di Nembro (BG), nell’abito delle iniziative culturali legate alla Capitale Italiana della Cultura 2023.

Il CD, prodotto da Dodicilune  e disponibile anche sulle maggiori piattaforme digitali, è quindi una fotografia irripetibile – tra le tante possibili – dell’”attimo” che riunisce tutte la fasi di progettazione, di composizione e di rappresentazione, caratterizzata da qualche immancabile momento d’improvvisazione, indispensabile per rendere “viva“ e inimitabile qualsiasi esibizione.

Delle componenti “live” del concerto mancano (purtroppo!), a causa degli ovvi limiti del supporto, i testi, i racconti, le immagini, i video, e tutti gli elementi narrativi di contorno.

Spiccano invece, ben evidenti, tutte le talentuose doti di Angeleri che ha saputo coniugare nelle sue composizioni – complice le lunghe e approfondite esperienze acquisite in quasi tutti gli ambiti musicali – spunti stilistici diversi, rivenienti dal gospel come dalla musica popolare mediterranea con il jazz e la musica classica, momenti aritmici e atonali con il “bel canto” e con passaggi armonici e melodici e struggenti, facendo emergere in tutti gli ambiti la disinvoltura artistica e professionale dell’intero gruppo.

E ancora – è necessario sottolineare – la capacità di raccontare, attraverso la trasposizione in musica, la musica stessa con la scienza e le arti, la pittura con l‘architettura e la matematica, la letteratura con l’intraprendenza dell’esplorazione, in un singolare esperimento multidisciplinare (invero ottimamente riuscito).

Anche nella formazione dell’ensemble, Angeleri ha saputo riunire una band di professionisti accomunati da un afflato artistico di grande spessore, oltre al già citato Gianluigi Trovesi ai clarinetti, si sono affiancati Gabriele Comeglio al sax alto, Giulio Visibelli al sax soprano e flauto, Marco Esposito al basso elettrico, Matteo Milesi alla batteria, Nicholas Lecchi giovane sax-tenorista emergente ospite nel brano Ritratti, Paola Milzani solista vocale che ha curato anche la direzione del coro The Golden Guys.

Genere: Jazz – Classic – Contemporary

Musicisti:

Claudio Angeleri, Piano, Compositions
Gianluigi Trovesi, Alto & Piccolo Clarinet
Giulio Visibelli, Soprano Sax, Flute
Gabriele Comeglio, Alto Sax, Flute
Marco Esposito, Electric Bass
Matteo Milesi, Drums
Nicholas Lecchi, Tenor Sax (8)
Paola Milzani, Vocals

The Golden Guys Choir:
Candida Birolini, Claudia Busnelli, Silvia Santi, Elena Bettinsoli, Francesca Chiara Di Filippo, Elena Biagioni, Albina Doninelli, Francesca Facchinetti, Elisabetta Giordano, Beatrice Joyce Wahab, Michela Belotti, Arianna Carsana, Simona Romano, Guido Cremonino, Stefano Damaro, Nicola Legati, Marco Previtali, Uberto Tedoldi, Fabio Vitto, Tino Bertoli, Roberto Gandossi, Luca Monteverdi – Vocals (2, 5, 8)

Tracklist:

01. Il triangolo di Tartaglia (a Niccolò Tartaglia)
02. Lacrimosa (Gaetano Donizetti, Messa da Requiem, Op.73)
03. Arturo (ad Arturo Benedetti Michelangeli)
04. Light and dark (a Michelangelo Merisi Caravaggio)
05. Armida (a Torquato Tasso)
06. Ermitage (a Giacomo Quarenghi)
07. Roots (a Giacomo Costantino Beltrami)
08. Ritratti (alle donne della resistenza)

Link:

Dodicilune

L'articolo CLAUDIO ANGELERI feat. GIANLUIGI TROVESI | Concerto proviene da Sound Contest.

]]>
FELICE DEL GAUDIO | Molambo https://www.soundcontest.com/felice-del-gaudio-molambo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=felice-del-gaudio-molambo Tue, 19 Dec 2023 10:30:48 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63248 Ci sono diverse sfaccettature di Felice Del Gaudio, volti e aspetti diversi acquisiti percorrendo in lungo e in largo tutti i sentieri della musica. La figura di bassista/contrabbassista che, assieme al batterista/percussionista, nella cosiddetta “sezione ritmica” di una band, è chiamato a creare tessuti musicali e tappeti armonici che facciano da supporto e sostegno agli […]

L'articolo FELICE DEL GAUDIO | Molambo proviene da Sound Contest.

]]>

FELICE DEL GAUDIO
Molambo
Caligola Records
2023

Ci sono diverse sfaccettature di Felice Del Gaudio, volti e aspetti diversi acquisiti percorrendo in lungo e in largo tutti i sentieri della musica.

La figura di bassista/contrabbassista che, assieme al batterista/percussionista, nella cosiddetta “sezione ritmica” di una band, è chiamato a creare tessuti musicali e tappeti armonici che facciano da supporto e sostegno agli altri strumenti.

Affiancando alcuni tra i più importanti musicisti del panorama artistico italiano ed internazionale Del Gaudio ha maturato in questo ruolo una non comune esperienza, confrontandosi disinvoltamente con ogni genere musicale e imparando ogni dettaglio di innumerevoli brani musicali, dal pop al rock, dal blues al latin e al jazz.

Difficile elencare i nomi dei personaggi con cui ha collaborato e gli eventi e festival internazionali a cui ha partecipato nei lunghi anni della sua carriera senza trascurarne qualcuno: dalla trasmissione International DOC Club su Rai 2 con Renzo Arbore e Gegè Telesforo a svariati festival nazionali e internazionali, Hengel Gualdi, Piergiorgio Farina, Alan Sorrenti, Riki Portera, Lucio Dalla, Bob Wilber, Joyce Yuille, Raphael Gualazzi, Daniele di Bonaventura, Biagio Antonacci, Amii Stewart, Roberto Vecchioni, Secondo Casadei, Caudio Lolli, Ginga, e certamente ne mancano ancora moltissimi.

C’è poi “l’altro” Felice Del Gaudio, quello jazzista in proprio, compositore, arrangiatore, creatore di una musica propria, dove il suo strumento è elevato al rango di solista, capace di produrre sia accordi articolati che melodie profonde e struggenti, nella maggior parte dei casi ispirate dalla Lucania, sua terra di origine sebbene egli sia da anni trapiantato a Bologna, dove svolge buona parte della sua attività.

Gli assoli al contrabbasso di Del Gaudio, mai scontati, mai “sopra le righe”, rapiscono l’ascoltatore per il potere introspettivo e la spiccata cifra comunicativa, ammantati di lirismo, a tratti di passione, a volte di mistero.

Dopo i successi degli album Lucania, Asilum, Home, La Via Lattea, Nostalgia, Desert, Vagabondo, è oggi la volta di Molambo.

Quest’ultimo suo lavoro prende il nome dall’unico brano non originale – un classico della musica latino-americana composto da Jaime Florence e Augusto Mesquita – inserito nell’album in omaggio alla sua particolare predilezione per la musica brasiliana; tutti gli altri brani sono originali, composti ed arrangiati da lui stesso.

Nella realizzazione del suo Molambo, Felice Del Gaudio si è affiancato a due validissimi jazzisti, accomunati da una vecchia e sincera amicizia e stima, con cui aveva già avuto occasione di collaborare in altri album. L’interplay che li caratterizza è un ingrediente fondamentale per la buona riuscita del progetto, il pianista Stefano De Bonis, col suo tocco sempre raffinato ed originale, si è quindi fatto carico di tutta la parte armonica e melodica non coperta dal contrabbasso. Nel brano che dona il titolo all’album, complice la ritmica latina lenta, ma analogamente in Rosanna e North Sun, il pianismo di De Bonis ricorda molto la solarità dello stile petruccianiano.

Nella parte ritmica, invece, allo strumento di Del Gaudio si è affiancata la batteria di Alfredo Laviano, un altro lucano ma trapiantato nelle Marche, valentissimo musicista ma anche artista eclettico, alternativamente dedito, oltre che ad amalgamare sonorità con la batteria musicale, a mescolare ingredienti nelle batterie in uso nell’arte della cucina e del buon gusto – tanto da essere stato definito un “MusiCuoco” – nonché ad assortire colori con tele e pennelli, è infatti sua la pittura scelta per la copertina di Molambo.

A voler essere precisi, esiste ancora un terzo Felice dei Gaudio, a cui si devono diversi libri di tecnica musicale, partiture e metodi di basso, frutto dell’esperienza e degli arricchimenti conseguiti nel corso della sua attività parallela di insegnante di musica.

E’ dunque dall’insieme di tutto il bagaglio di conoscenze tecniche, di esperienza, di confronti artistici, di stima professionale e di rapporti umani che nasce Molambo.

 

Genere: Jazz, Blues, Latin Jazz

Musicisti:

Stefano De Bonis, Piano, Keyboards
Felice Del Gaudio, Double Bass, Electric Bass
Alfredo Laviano, Drums

Tracklist:

01. Amaratea
02. Aura
03. Laranja
04. Irta
05. Namasté
06. Molambo
07. New Life (acoustic version)
08. Rosanna
09. North Sun
10. New Life (electric version)

All compositions by Felice Del Gaudio, except Molambo, by Jaime Flores and Augusto Mesquita. All arrangements by Felice Del Gaudio.

Link:

Felice Del Gaudio on FB

L'articolo FELICE DEL GAUDIO | Molambo proviene da Sound Contest.

]]>
BRIGHT MAGUS | Jungle Corner https://www.soundcontest.com/bright-magus-jungle-corner/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=bright-magus-jungle-corner Wed, 06 Dec 2023 12:59:30 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=63073 Tra i padri riconosciuti del jazz pochi hanno saputo vivere più intensamente le diverse stagioni del proprio tempo, rinnovandosi nella propria espressione artistica più e più volte, creando, di volta in volta, delle vere e proprie nuove scuole di pensiero, capaci di essere ancor oggi attuali, come seppe fare Miles Davis. Ancor oggi, infatti, attenti […]

L'articolo BRIGHT MAGUS | Jungle Corner proviene da Sound Contest.

]]>

BRIGHT MAGUS
Jungle Corner
IRMA Records
2023

Tra i padri riconosciuti del jazz pochi hanno saputo vivere più intensamente le diverse stagioni del proprio tempo, rinnovandosi nella propria espressione artistica più e più volte, creando, di volta in volta, delle vere e proprie nuove scuole di pensiero, capaci di essere ancor oggi attuali, come seppe fare Miles Davis.

Ancor oggi, infatti, attenti studiosi, ricercatori e cultori degli insegnamenti del grande trombettista americano continuano a coltivare ed a scoprire nuovi percorsi espressivi prendendo spunto dalle tracce lasciate dei lavori scaturiti dalla sua inesauribile fantasia.

E’ stato proprio così che il bassista Giovanni Calella e il batterista Leziero Rescigno hanno partorito l’idea della nuova formazione “ad hoc”, creata proprio all’insegna della stima e della passione comune per il grande Miles, chiamata Bright Magus.

Già qui è fin troppo chiaro il riferimento a Dark Magus, il doppio album live “elettrico” che  Davis registrò alla Carnegie Hall di New York nel 1974, contraddistinto da uno stile fusion, un jazz rock con ampio uso di improvvisazione e di strumenti elettrici, proprio come Calella e Rescigno stavano immaginando di fare in questo nuovo progetto, dal titolo Jungle Corner, anche in considerazione della spinta ritmica che intendevano dare al lavoro, proponendo composizioni nuove ma dichiaratamente ispirate.

Ma un bassista ed un percussionista non avrebbero potuto mai realizzare da soli l’idea di riproporre le atmosfere magiche dei famosi quintetti di Miles, c’era bisogno di trovare dei collaboratori, oltre che tecnicamente ed artisticamente validissimi, all’altezza di confrontarsi con lo stile del grandissimo trombettista nonché conoscitori ferrati dell’argomento, uniti dal collante della passione.

La scelta è quindi caduta sul trombettista Gianni Sansone, il quintetto si è poi completato con Alberto Turra alla chitarra elettrica e Mauro Tre alle tastiere, tutti appassionati conoscitori – è il caso di dire “innamorati” – del mondo artistico di Davis, con l’adeguata levatura artistica e “culturale” che permettesse di omaggiarne l’arte e di rievocarne lo spirito artistico immedesimandosi pienamente della sua idea comunicativa.

Il brano di apertura – l’unico non originale ma che dichiara fin da subito le intenzioni del progetto – è Selim/Miles, che ri-propone il brano di Davis riletto con lo sguardo e la sensibilità, direi l’affetto, del quintetto nel suo insieme; altra caratteristica dell’album è, infatti, quella di essere stato registrato completamente in “live”, dopo un breve periodo di prove per affinare l’interplay, lasciando a ciascuno i propri spazi di autonomia e di improvvisazione.

Seguono altri cinque brani del tutto originali, dove alla composizione si alternano i componenti del gruppo variamente combinati tra loro, unica presenza costante quella di Mauro Tre, un musicista di grande pregio e valore, a mio avviso troppo spesso sottovalutato e trascurato. Da sottolineare particolarmente l’ottima prestazione del trombettista Gianni Sansone che riesce a far rivivere le emozioni del soffio di Miles, i perfetti contrappunti della chitarra distorta di Turra e la pressante base ritmica di Rescigno e Calella che, evocando mistero ed emozioni psichedeliche, ben rappresentano l’atmosfera tribale e ancestrale che da il titolo al lavoro.

Esperimento, dunque, molto ben riuscito, direi perfino sorprendente.

 

Genere: Electronic, Progressive, Funk, Rock & Latin Jazz

Musicisti:

Mauro Tre, Rhodes Piano, Organ
Alberto Turra,  Electric Guitar
Gianni Sansone,  Trumpet, Percussions
Giovanni Calella,  Electric Basso, MS20 Moog
Leziero Rescigno,  Drums, Percussions
Special Guest:
Enrico Gabrielli, flute & clarinet

Tracklist:

01. Selim/Miles
02. Jungle Corner
03. Interlude
04. Lullaby For My Father
05. A-Way
06. Long Legs

Link:

IRMA Records

L'articolo BRIGHT MAGUS | Jungle Corner proviene da Sound Contest.

]]>
LETIZIA BRUGNOLI | Crystal Flower https://www.soundcontest.com/letizia-brugnoli-crystal-flower/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=letizia-brugnoli-crystal-flower Sun, 29 Oct 2023 18:24:40 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=62674 Tutte composizioni originali in questo nuovo album, Crystal Flower, della cantante e autrice Letizia Brugnoni dove predominano swing, blues e latin jazz.   Una vera e propria esplosione di canzoni allegre e vivaci, come si conviene a un’autrice e interprete che propone un progetto musicale spiccatamente ispirato a un jazz contaminato dalle tradizioni latino-americane e […]

L'articolo LETIZIA BRUGNOLI | Crystal Flower proviene da Sound Contest.

]]>

LETIZIA BRUGNOLI
Crystal Flower
IRMA Records
2023

Tutte composizioni originali in questo nuovo album, Crystal Flower, della cantante e autrice Letizia Brugnoni dove predominano swing, blues e latin jazz.  

Una vera e propria esplosione di canzoni allegre e vivaci, come si conviene a un’autrice e interprete che propone un progetto musicale spiccatamente ispirato a un jazz contaminato dalle tradizioni latino-americane e caraibiche, brasiliane in particolare, con evidente attenzione e ispirazione tratta dai grandi autori e padri della bossanova e del latin jazz.

In Crystal Flower, di Letizia Brugnoli, c’è infatti una presenza importante di samba e di altre ritmiche sudamericane ma non intese in senso strettamente tradizionale, piuttosto intessute con cura di blues e swing con costrutti armonici ampiamente inframmezzati da strutture jazz, sempre sorprendenti, poco prevedibili e mai scontate.

Se la titolarità di tutti i testi dell’album e dell’interpretazione vocale spetta alla Brugnoli, con le sue liriche  sia in lingua inglese che italiano e portoghese, il merito delle composizione di tutte le musiche è del maestro Roberto Sansuini che, limitatamente a questo album, definiamo “semplicemente” compositore, pianista e arrangiatore, ma che, in senso generale, sappiamo essere anche trombettista diplomato e appassionato batterista, tante sono le sfaccettature che questo poliedrico musicista sa assumere in ambito artistico.

La collaborazione artistica tra i due non è una novità, nel 2014 la Brugnoli aveva già pubblicato con successo un altro album improntato allo stesso stile musicale, Through Our Life, contenente sia alcuni brani originali che standards, che aveva confermato l’efficacia del connubio artistico in termini di composizione, di arrangiamento e d’interpretazione.

Tornando alla musica, grazie appunto agli arrangiamenti di Sansuini, l’intero progetto è caratterizzato da accuratezza, precisione e gusto, segno evidente di attento studio e ottima conoscenza della musica brasiliana oltre che del jazz in generale; d’altrocanto Letizia Brugnoli, con la sua ottima interpretazione, dimostra di essere sicura di sé e di saper mantenete un controllo perfetto delle sfumature della sua voce piena e corposa in ogni situazione.

 

Genere: Nu Jazz, Latin Jazz

Musicisti:

Letizia Brugnoli, vocals, choirs, whistle
Luca Savazzi, electric and acoustic pianos, synthesizer, finger snaps, piano strings dampener, organ
Roberto Sansuini, dampened piano
Claudio Tuma, electric and classic guitar, finger snaps
Mirco Reggiani, electric bass
Giacomo Marzi, double bass, finger snaps
Chicco Montisano, alto sax
Emiliano Vernizzi, tenor sax
Paolo Mozzoni, drums, finger snaps
Marquinho Baboo, percussion

Tracklist:

01. Crystal Flower
02. Nostalgiazz
03. Shadows
04. Il Gioco Del Semaforo
05. Àgua De Maio
06. Tire Change
07. Koka
08. We Both Knew
09. Le Stanze Segrete
10. Albert’s Poem To Elle
11. Oltre Il Limite
12. Wall Of Stones

Links:

Letizia Brugnoli
Letizia Brugnoli on FB

L'articolo LETIZIA BRUGNOLI | Crystal Flower proviene da Sound Contest.

]]>
CLAUDIO GIAMBRUNO | Overseas https://www.soundcontest.com/claudio-giambruno-overseas/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=claudio-giambruno-overseas Thu, 19 Oct 2023 17:20:14 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=62522 Un album ricco di ottimi brani swing, blues e latin, sia classici che originali ad essi ispirati, eseguiti da un quartetto di fuoriclasse con grande sobrietà e raffinatezza.     “Potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci…”. Iniziava così un vecchio spot pubblicitario e questo concetto ben si attaglia a Overseas, il nuovo album […]

L'articolo CLAUDIO GIAMBRUNO | Overseas proviene da Sound Contest.

]]>

CLAUDIO GIAMBRUNO
Overseas
Via Veneto Jazz
2023

Un album ricco di ottimi brani swing, blues e latin, sia classici che originali ad essi ispirati, eseguiti da un quartetto di fuoriclasse con grande sobrietà e raffinatezza.  

 

“Potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci…”. Iniziava così un vecchio spot pubblicitario e questo concetto ben si attaglia a Overseas, il nuovo album del saxofonista siciliano Claudio Giambruno.

Dirò quindi, anzitutto, quello che non si trova in questo disco. Non vi si trovano costrutti cervellotici, non ci sono dissonanze spiazzanti, non c’è nessun tentativo di stupefare e sorprendere a tutti i costi.

Cosa si trova, invece, in questo album? Vi si trova del buon vecchio swing, ispirato a quello che, nell’immediato dopoguerra, riscosse grande successo in Italia ad opera di quelli che furono considerati i padri fondanti del jazz italiano, che lo avevano importato a loro volta dall’America.

Vi si trovano grande attenzione per la melodia, per le armonie, swing, blues e bossanova onesti e veraci, ispirati, anche nelle composizioni originali dello stesso Gianmbruno, ai musicisti dei tempi passati e ai classici che essi hanno composto.

Vi si trova ottima musica, briosa, ritmatissima, di quella che, come suole dire il famosissimo batterista americano Greg Hutchinson, il pubblico vuole sentire perché si sente invogliato a partecipare, battendo il piede a terra all’unisono, ricca di una grande fantasia jazzistica, una profonda originalità nell’interpretazione e nell’improvvisazione che non sconfina mai, però, oltre i confini della sobrietà.

Si trovano richiami, anche nell’impostazione del quartetto, al modo classico di eseguire i brani, dove dopo la presentazione del tema, ciascun musicista trova il proprio spazio per esprimersi e interpretalo modo suo.

A proposito dei musicisti, c’è da dire subito che Claudio Giambruno sa gestire le chiavi del suo tenore con particolare sensibilità e gusto, senza essere mai “sopra le righe.

I compagni – potremmo dire co-protagonisti – di questo suo progetto sono una squadra di autentici “fuoriclasse” del jazz italiano contemporaneo, Andrea Rea al pianoforte, Dario Rosciglione al contrabasso e Amedeo Ariano alla batteria.

Ovvio che, con il supposto di musicisti di questo calibro, non è – e non avrebbe potuto essere – un semplice accompagnamento ma ciascun intervento, ogni assolo, ogni nota, accordo o colpo ritmico, piazzato al punto giusto e al momento giusto con oculata raffinatezza sotto la guida di consumata esperienza, è un vero e proprio cameo, determinante nell’economia complessiva di ogni esecuzione.

Tra i brani – quelli originali, composti dallo stesso Giambruno, e gli altri scelti da autori nazionali e internazionali – una nota particolare, a cui, da buon napoletano, non posso rinunciare, merita ’Na Voce, ‘Na Chitarra E ‘O ‘Poco ‘E Luna, un brano che, composto nel 1955 da Ugo Calise e Carlo Alberto Rossi, si è prestato a moltissime interpretazioni in chiave jazzistica e che, nell’interpretazione di Giambruno & C., risulta decisamente deliziosa.

In definitiva, in questo Overseas troviamo del buon jazz “melodico”, di quello che si fa ascoltare volentieri, con soddisfazione e che saprà conquistare anche coloro che di solito, di fronte alla parola “jazz” storcono il naso…

 

Genere: Swing, Blues, Latin Jazz

Musicisti:

Claudio Giambruno, tenor sax
Andrea Rea, piano
Dario Rosciglione, double bass
Amedeo Ariano, drums

Tracklist:

01. Lu’s Bounce
02. First Time I Heard Jobim
03. Gouvy
04. ‘Na voce ‘na chitarra e ‘o poco ‘e luna
05. Sea Muse
06. You Make Me Feel Brand New
07. Thinkin’ Before Swingin’
08. Ginza Samba
09. Pure Immagination

Links:

Claudio Giambruno Web Site

Claudio Giambruno on FB

Claudio Giambruno on IG

Claudio Giambruno on YT

L'articolo CLAUDIO GIAMBRUNO | Overseas proviene da Sound Contest.

]]>
PIANO CITY NAPOLI 2023 – Il piano solo di Mario Nappi https://www.soundcontest.com/piano-city-napoli-2023-il-piano-solo-di-mario-nappi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=piano-city-napoli-2023-il-piano-solo-di-mario-nappi Thu, 19 Oct 2023 16:55:50 +0000 https://www.soundcontest.com/?p=62506 Nell’ambito dell’edizione numero 9 di PIANO CITY NAPOLI abbiamo seguito il concerto in piano solo del maestro Mario Nappi dal titolo “CERCA SEMPRE CIÒ CHE È IN ARMONIA CON LA TUA NATURA E VA IN QUELLA DIREZIONE…”.   Il concerto si è tenuto venerdì 13 ottobre presso l’Anfiteatro del Centro Direzionale di Napoli.   Di seguito […]

L'articolo PIANO CITY NAPOLI 2023 – Il piano solo di Mario Nappi proviene da Sound Contest.

]]>
Nell’ambito dell’edizione numero 9 di PIANO CITY NAPOLI abbiamo seguito il concerto in piano solo del maestro Mario Nappi dal titolo “CERCA SEMPRE CIÒ CHE È IN ARMONIA CON LA TUA NATURA E VA IN QUELLA DIREZIONE…”.

 

Il concerto si è tenuto venerdì 13 ottobre presso l’Anfiteatro del Centro Direzionale di Napoli.

 

Di seguito una piccola rassegna fotografica di Maurizio Spennato.

 

 

L'articolo PIANO CITY NAPOLI 2023 – Il piano solo di Mario Nappi proviene da Sound Contest.

]]>